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Brunetta: Conti Pubblici, “Padoan confermi o smentisca parole Renzi su deficit”

 
RB
“Il ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, spieghi su quali decisioni europee si basa l’affermazione del presidente (si fa per dire) del Consiglio, Matteo Renzi, secondo cui, dopo il semestre italiano di presidenza dell’Ue (?!), all’Italia sarebbe stato concesso di fare deficit, aggiuntivo rispetto a quanto contenuto nel Documento di Economia e Finanza (Def) dello scorso aprile, per 17 miliardi di euro, pari a più di un punto di Pil.
Un’affermazione, da parte del (si fa per dire) premier, che, se si rivelasse infondata, potrebbe avere effetti devastanti non solo sulla credibilità del nostro paese, ma anche, e soprattutto, sui mercati finanziari, che tornerebbero a scommettere contro i nostri conti pubblici, fuori dai parametri europei.
Quanto sostenuto da Renzi, infatti, vuol dire che l’Italia, che avrebbe dovuto chiudere il 2016 con un rapporto deficit/Pil pari a -1,8%, veleggerà, con il consenso europeo, serenamente verso il 3%, e probabilmente anche oltre.
Significa, di fatto, sforare, tanto l’obiettivo dell’1,8% fissato ad aprile, quanto il 3% previsto dal ‘Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria’ (cd. Fiscal compact o Patto di bilancio).
Significa non rispettare, senza giustificazione alcuna (nessuna circostanza eccezionale potrebbe essere accampata), i vincoli e gli obiettivi di Bruxelles. Il tutto per fare tagli strutturali di tasse attraverso l’aumento del deficit. Cosa mai vista, inaccettabile tanto per le regole europee quanto per quelle di finanza pubblica italiane.
Il Tesoro confermi in maniera documentata, se ne è in grado, oppure smentisca immediatamente le affermazioni del presidente (si fa per dire) del Consiglio, o si farà complice di un’operazione di indecente propaganda, che rischia di travolgere la credibilità dei nostri conti pubblici”.