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Governo: Fact-checking Brunetta, “Lavoro – PA – Tasse – Ue. Renzi bocciato in economia”

 

“Il primo dossier del fact-checking sui primi due anni del governo Renzi – scrive Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati – è dedicato al ‘tavolo economia’ e a quattro sottogruppi.

1.Mercato del lavoro. Matteo Renzi a Londra il 1° aprile 2014 dichiarava: “Vedrete nei prossimi mesi come il cambiamento nel mercato del lavoro porterà l’Italia a tornare sotto il 10% nel tasso di disoccupazione”. Come è veramente andata? Disoccupazione in Italia a dicembre 2015 (ultimo dato disponibile): 11,4%. Bocciato!

2.Riforma della Pubblica amministrazione. Nella conferenza stampa famosa, cosiddetta ‘dei pesciolini’, del 12 marzo 2014, Renzi si impegnava a “portare a casa” la riforma della Pubblica amministrazione entro aprile 2014. Come è veramente andata? La Legge delega cosiddetta ‘Madia’ è stata approvata in via definitiva dal Parlamento solo il 4 agosto 2015 e dei decreti legislativi di attuazione il 21 gennaio 2016 sono stati diffusi i titoli, ma nessun testo normativo è stato ancora prodotto. Bocciato!

3.Riduzione delle tasse. Per Matteo Renzi con il suo governo ci sarebbe dovuta essere la più grande riduzione della pressione fiscale della storia. Come è veramente andata? Il governo Renzi ha introdotto almeno 11 tipologie diverse di nuove tasse e la pressione fiscale in Italia dal 2014 al 2015, nell’anno degli 80 euro, è aumentata di tre decimali (dal 43,4% al 43,7%). E continuerà ad aumentare fino al 44,3% del 2017. Bocciato!

4.Contrattazione con l’Europa. Per Renzi con il suo governo l’Italia avrebbe dovuto tornare protagonista in Europa. Come è veramente andata? Il rapporto incrinato di Renzi con l’Ue è ormai noto a tutti. In particolare, in Europa non è gradito l’atteggiamento arrogante e spaccone del premier italiano che, quindi, viene puntualmente redarguito, almeno due volte al giorno. Tutto questo guidato più da una ricerca di consenso a livello interno (fino a sfociare nel populismo) che da una vera visione di cambiamento da proporre all’Europa. Come è stato più volte detto: solo strilli, ma nessuna proposta concreta e costruttiva. Bocciato!

Il dossier di Brunetta si conclude con quattro grafici di commento ai dati macroeconomici pubblicati oggi dalla Commissione europea e messi a confronto con gli stessi indicatori calcolati dal governo Renzi. Conclusioni? Servirà una manovra correttiva in primavera e in autunno, in Legge di stabilità, bisognerà trovare 40-50 miliardi di euro per cancellare tutta la polvere messa sotto il tappeto.