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BRUNETTA: “SE GOVERNO PROSEGUISSE CON SUA POLITICA DIVENTEREMO ‘SPAZZATURA’, È QUESTA LA NOTIZIA”

 

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“La decisione di Moody’s ci ha portato sull’orlo della spazzatura e ci arriveremo in un futuro, forse non lontano. Le conseguenze che una decisione del genere può portare sono note a tutti, è questa la vera notizia più che il declassamento.

Moody’s spiega, infatti, che ci sarà un ulteriore declassamento se l’Italia (il Governo) dovesse proseguire nei prossimi anni nella politica del deficit di bilancio (più debiti) e se i deficit programmati dovessero peggiorare per effetto di un indebolimento della crescita economica. Alla luce degli attuali atteggiamenti e dello scenario macroeconomico in corso, c’è la quasi certezza dell’una e dell’altra cosa.

Cosi come c’è la quasi sicurezza che si verificheranno anche una o più delle altre 3 condizioni dalle quali dipenderà il declassamento futuro. La prima è riferita all’euro ed ai nostri rapporti con l’Europa. Il declassamento a spazzatura arriverà con un acuirsi delle tensioni con l’Unione Europea tali da mettere a rischio la nostra permanenza nell’euro e se sarà rievocato lo spettro dell’uscita dalla moneta unica. La seconda e la terza condizione fanno riferimento a particolari condizioni di mercato e cioè ad un peggioramento sostanziale del tasso di interesse e qualche difficoltà nelle aste di collocamento dei titoli di Stato.

Se qualcuno si sente di escludere le 3 condizioni di cui sopra per il futuro si sbaglia perchè del resto si stanno già materializzando. Sull’Europa tutti stanno vedendo ciò che sta accadendo. Quanto allo spread, siamo sempre più vicini a 400 e con un tasso a 10 anni a -0,15% dal 4%. Passando all’andamento delle aste, la quantità di titoli di Stato domandata rispetto a quella offerta è pari all’1,2, uno dei valori più bassi degli ultimi anni e fra i Paesi economicamente sviluppati.

Ad essere sinceri nel giudizio di Moody’s c’è anche qualcosa di positivo ma anche questo passaggio purtroppo è inquietante. L’Agenzia di Rating dice che gli italiani sono ricchi, questa ricchezza potrebbe servire per finanziare le politiche del Governo a fare da cuscinetto in caso di shock economico. Dichiarazioni che hanno, francamente, il sapore del prelievo forzoso o della patrimoniale, una sciagura per gli italiani.

Un eventuale declassamento futuro a spazzatura impedirà a molti fondi di investire sui titoli di Stato italiani con vendite secche contestuali pari a 100 miliardi di euro. In questo scenario gli interessi schizzerebbero su valori vicini alla doppia cifra. E non è finita qui. Qualora la decisione di Moody’s non fosse isolata ma accompagnata da tutte le altre Agenzie di valutazione del credito, la Bce non potrebbe investire sui nostri Governativi, e a quel punto le probabilità di default salirebbero in modo esponenziale a fronte di 300 miliardi di titoli di Stato l’anno da collocare per pagare pensioni, ospedali e scuole.

Ritornando al giudizio negativo, non è arrivato inaspettato almeno per quelli che ci seguono da tempo e che guardano con obiettività a ciò che sta accadendo nella gestione della finanza pubblica italiana.

Questo Governo ha perso completamente credibilità e reputazione internazionale. Anche un cambio di direzione avrebbe scarso risultato. Tuttavia, per il bene degli italiani, si cambi subito la manovra, si reintroduca un obiettivo di deficit per il 2019 accettabile ed il pareggio di bilancio nell’orizzonte della politica fiscale tricolore entro i prossimi 3 anni. Queste le condizioni minime per poter andare avanti”.