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Rilanciamo Roma Capitale europea – LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA

 

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Lo scontro in atto tra Lega e 5 Stelle, sulle misure per rendere sostenibile sul piano finanziario il debito di Roma Capitale, costituisce l’ennesima riprova della totale incapacità di questo governo e questa maggioranza di offrire soluzioni che facciano fare passi avanti all’Italia e agli italiani.

 

Siccome Salvini sta rimediando una figuraccia epocale sul fronte dell’autonomia, rende pan per focaccia ai 5 Stelle su Roma.

 

Nel 2008-2009, il governo di centrodestra riuscì invece sia a offrire una prima risposta al problema del debito pregresso di Roma, sia a varare la riforma del federalismo fiscale.

 

La differenza tra chi sa governare e chi sa fare solo propaganda sta tutta qui.

 

Chi sa governare, fa sintesi e approva due provvedimenti giusti.

 

Chi sa fare solo propaganda, esaspera l’antitesi e blocca il Paese.

 

Forza Italia, oggi come ieri, ritiene tanto giustificata la richiesta di autonomia da parte delle Regioni, quanto giustificata l’esigenza di uno status costituzionale speciale per Roma Capitale, con quel che ne consegue, in entrambi i casi, sul versante della relativa disciplina finanziaria.

 

L’autonomia è infatti solo un fantasma, se non accompagnato da tre elementi: risorse economiche sufficienti a coprire l’esercizio delle funzioni; misure in grado di assicurare una base inderogabile di diritti uguali per tutti i cittadini italiani; margini flessibili e bidirezionali di differenziazione, per consentire non solo forme ulteriori di autonomia alle Regioni economicamente più avanzate ma anche, nello stesso tempo, un intervento sussidiario dello Stato più significativo per le Regioni in condizioni di difficoltà che lo richiedano.

 

Al tempo stesso, la riqualificazione dello status costituzionale di Roma Capitale non può prescindere da interventi idonei a rimettere in equilibrio finanziario la gestione del debito pregresso, con un intervento ad hoc che va però considerato anche nell’ottica di un più ampio contesto di interventi, volti a consentire anche ad altri Comuni di rinegoziare i propri mutui.

 

È infatti evidente che il costo del debito di molti Enti locali, alimentato da interessi nati prima dell’era dei tassi piatti arrivati con la crisi finanziaria, possa essere reso più sostenibile con una “triangolazione virtuosa” MEF – Cassa Depositi e Prestiti – Sistema bancario, che non implica la trasformazione del debito di alcuni in debito di tutti, ma la riduzione del costo del debito di alcuni a vantaggio di tutto il bilancio dello Stato.

 

Così come nel 2008-2009, con Forza Italia e tutto il centrodestra, è stato possibile varare il primo intervento su Roma Capitale e avviare la riforma del federalismo fiscale, oggi con quelle stesse forze politiche e quello stesso schema omogeneo di governo del Paese si potrebbe avviare la “fase 2” di entrambi i processi.

 

Quello delle autonomie che il Movimento 5 Stelle avversa per partito preso, quello per Roma Capitale che la Lega avversa per ripicca.

 

È per questo che, di fronte al governo dei “no”, Forza Italia ribadisce il proprio “sì” convinto all’autonomia, allo status costituzionale speciale di Roma Capitale e alle norme volte a rendere effettive e sostenibili sul piano finanziario queste riforme, perché altrimenti si tratta solo di una colossale presa in giro di tutti gli italiani.