Socialize

GOVERNO. Bilancio di sei mesi di Renzi? Distanza abissale tra la mongolfiera delle parole e la depressione carsica dei fatti. Il rimedio? Fare le riforme shock di tasse e lavoro. E noi ci saremo

 

ELEZIONI: NELLA TANA DEL ROTTAMATORE ORA C'E' CAUTELA E RIFLESSIONE

 

Sono sei mesi di governo Renzi. Anzi qualche giorno di più. Abbiamo lasciato passare un po’ di giorni ancora per vedere se caso mai succedesse qualcosa, un po’ di fieno magari raccolto alla bell’e meglio da mettere in cascina per l’inverno. Niente. Se dovessimo elencare le cose fatte dall’esecutivo,  questo bilancio dovrebbe finire qui, catalogo vuoto.

Noi constatiamo questo fiasco, e non siamo isolati. Se ne sono accorti in Italia e all’estero, non solo a destra e al centro, ma pure a sinistra. L’immagine della mongolfiera di parole da noi inventata è diventata patrimonio dell’umanità, quasi quasi riconosciuta dall’Unesco. Lo diciamo cercando di imitare un po’ lo spirito sempre brioso di Renzi, il quale senza volere nei giorni scorsi ha denunciato, per negarla inutilmente, la sua malattia: annuncite.

Ieri si è fatto un selfie – chiamasi in tal modo gli autoritratti fotografici realizzati con il cellulare – lo ha messo in circolazione su Twitter, e poi lo ha precipitosamente ritirato. Perché? Perché si vedeva chiaramente il segno tipico dell’annuncite sul suo volto esprimente qualcosa tra lo sgomento e il paonazzo.

Noi non crediamo affatto sia cattiva volontà. È un dato strutturale del suo governo e della sua maggioranza. Egli sinceramente fa promesse liberali, innovative, diciamo pure di destra, e si ingrippano, inciampano, si annullano per la prevalenza di sinistra nella sua stessa maggioranza.

Conseguenze? Rimedi? Il fare le due-riforme-due che gli regaliamo volentieri: sul fisco e sul lavoro. Non è necessario che questo comporti una riforma strutturale  della sua maggioranza.

Soffi lontano le nuvole rosse che offuscano il cammino necessario per salvare l’Italia. E noi ci siamo.