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“Il Tempo” è galantuomo e restituisce tutto a tutti. L’inchiesta di Antonio Selvatici sulla testata romana ci restituisce parte della verità sul Dossier Mitrokhin

 

L’incessante lavoro del giornalista de “Il Tempo” Antonio Selvatici ha riesumato il famoso quanto discusso Rapporto Mitrokhin, l’insieme di scottanti documenti conservati dall’ex archivista del Kgb, Vasilij Mitrokhin, balzato alle cronache verso la fine degli anni ’90 e contenente informazioni inedite sulle infiltrazioni dei servizi segreti dell’ex Unione Sovietica nel nostro Paese, sul caso Moro, sui rapporti tra Brigate Rosse e la rete di spie che connetteva la Gladio Rossa, il Pci e il Patto di Varsavia e su altre vicende torbide della nostra storia recente.

 Top Secret

 

La novità è che, questa volta, trattasi di versione originale e non di quella edulcorata giunta in Italia a puntate, a partire dal 1999. I documenti originali sono stati ripristinati e resi disponibili dal Churchill Archives Center di Cambridge. Confrontandoli con le versioni giunte nel nostro Paese 15 anni fa l’alterazione dei contenuti risulta evidente. Alcuni passaggi fondamentali furono sbanchettati e modificati. Perché e per ordine di chi? Mistero.

 Spia

 

Un esempio: il caso Conforto, la più importante spia italiana del Kgb. Nei file giunti in Italia si legge dell’espulsione dal Partito Socialista dell’ex dipendente della Farnesina, in questi termini: “La residentura di Roma del Kgb fece in modo che l’accusa contro Conforto fosse ritirata e che lui potesse rientrare nel partito”. La versione vergata da Vasilij Mitrokhin racconta un’altra storia: “La sede romana del Kgb si è messa d’accordo con Palmiro Togliatti per togliere l’accusa ed è stato riassegnato nelle fila del Partito Socialista”. La manipolazione è sostanziale. Dalle carte autentiche emerge un’ipotesi: Togliatti sapeva dell’attività di spionaggio del Conforto per conto del Kgb? Togliatti si mosse per reintegrarlo nel Partito? Chi ha fatto in modo che il nome di Togliatti fosse sbanchettato e non pervenisse in Italia? Questo ancora non lo sappiamo.

 Togliatti

 

Sappiamo però che Il Dossier Mitrokhin potrebbe coinvolgere e colpire una lunga lista di funzionari pubblici, di giornalisti, di professori e di imprenditori, presunti collaboratori o simpatizzanti del Kgb e svelare particolari inquietanti sulle infiltrazioni dei servizi segreti russi e dei rapporti e finanziamenti tra Mosca e il Pci.

Nel 2002 fu istituita un’apposita Commissione, la “Commissione parlamentare d’inchiesta concernente il ‘Dossier Mitrokhin’ e l’attività d’intelligence italiana” per far luce sulle tante zone d’ombra che emergevano dagli appunti dell’ex archivista. Il lavoro della Commissione è cessato oramai da anni ma i documenti e le testimonianze raccolti nel tempo giacciono ancora sottochiave nell’archivio del Senato. La desecretazione di questo materiale, oggi più che mai, può risultare decisiva per riassemblare tutti i pezzi del mosaico.

La storia, seppur scomoda, insegna. E’ giunto il momento di conoscerla e di diffonderla.

 

 Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato