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Brunetta: Jobs Act, “Vanificata portata ‘eversiva’ riforma, così è imbroglio”

 

jobs act

“Che il Pd sia spaccato, questo è indubbio. Centotrenta a favore, venti contro, undici astenuti danno un segnale di spaccatura dentro il Pd, ma la realtà è ben diversa. Vale a dire Renzi controlla certamente la maggioranza del partito e della direzione ma non controlla i gruppi parlamentari talché il compromesso cui si è arrivati ieri è un compromesso che sa tanto di imbroglio”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a “Radio Radicale”.

“Il fatto di ammettere la reintegra non solo per ragioni discriminatorie ma anche per ragioni disciplinari di fatto vanifica la portata, tra virgolette, eversiva della riforma, nel senso che ritorniamo pienamente alla legge Fornero”.

“Se Renzi non preciserà cosa intende per licenziamenti disciplinari siamo nella stessa fattispecie della legge Fornero e cioè gattopardescamente cambiare tutto per non cambiare nulla. Il risultato è allora, che i numeri 130, 20, 11 non sono veritieri rispetto alla realtà perché la realtà è diversa. La minoranza parlamentare del Pd ha talmente condizionato Renzi che l’ha costretto a fare marcia indietro”.

“Non si vede nei numeri del partito ma si vede negli esiti del compromesso e questo naturalmente lo paga l’Italia, lo pagano le imprese italiane, i lavoratori italiani, i giovani, e l’Europa se ne accorgerà perché se sarà verificato l’imbroglio, quel tanto rumore per nulla o meno di nulla, beh i risultati che avremo poi nella credibilità internazionale saranno evidenti. Sarà l’ennesimo imbroglio, l’ennesimo trucco, e non ce lo meritavamo. Speriamo non sia così, io mi ero anche illuso della sterzata innovativa e riformatrice di Renzi ma evidentemente prevale sempre e comunque il richiamo della foresta”, conclude Brunetta.