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Brunetta interpella Saccomanni: Bankitalia, “Chiarisca su rivalutazione quote”

 

Saccomanni

 

 

Il presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta, ha presentato un’interpellanza al ministro dell’Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, per avere chiarimenti sui metodi di calcolo alla base della rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.

 

“Il capitale della Banca d’Italia – scrive il capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati – ammonta a tutt’oggi all’anacronistica cifra di 156 mila euro, a fronte di riserve iscritte a bilancio, per il 2012, di 22,6 miliardi di euro, a differenza degli utili netti riportati nello stesso esercizio che invece ammontano a 2,5 miliardi. L’evidente discordanza nei dati contabili ha portato fin dalla primavera di quest’anno ad ipotizzare, sulla base dei normali parametri di borsa (price earning e valore di libro), in una chiave assolutamente prudenziale, un valore effettivo del suddetto capitale pari a circa 25 miliardi di euro, ipotizzando un moltiplicatore degli utili di gran lunga inferiore rispetto ai possibili valori di mercato”.

 

“Ristabilire le giuste proporzioni non comporterebbe soltanto un immediato vantaggio per le finanze pubbliche, dovuto al pagamento, da parte degli azionisti privati, delle imposte per la rivalutazione dei cespiti delle quote di capitale in loro possesso, tassabili al 16 per cento, ma determinerebbe anche un corrispondente aumento del loro patrimonio netto”.

 

“Nel mese di settembre – sottolinea Brunetta – è stato nominato dalla Banca d’Italia un Comitato di esperti per definire l’effettivo valore del proprio capitale e, quindi, poter procedere al relativo aumento destinato a scattare, almeno in termini di competenza economica, nel 2014. Secondo quanto risulta da organi di informazione il suddetto Comitato ha terminato i suoi lavori e prodotto un report che sarebbe stato consegnato al ministro Saccomanni”.

 

“Tale documento conclusivo risulta tuttora sconosciuto al Parlamento ma, secondo le indiscrezioni di stampa, le ipotesi di rivalutazione indicate dal Comitato dei saggi sono ben inferiori alle cifre sopra richiamate, senza peraltro che siano stati indicati, nel documento stesso, criteri e modalità sottostanti alla logica seguita per le valutazioni. La doverosa e corretta informazione presso le sedi istituzionali non lede assolutamente il principio dell’indipendenza della Banca d’Italia, ma al contrario consente al Parlamento, come sempre è avvenuto, di conoscere e approfondire le politiche economiche e monetarie della Banca centrale, anche al fine di accrescere la trasparenza e l’accountability delle politiche perseguite”.

 

Per questo il presidente Brunetta chiede al ministro Saccomanni “se intenda confermare queste notizie e, in caso affermativo, quali siano i criteri e le modalità utilizzate dal Comitato, anche al fine di poterne valutare le relative conseguenze in vista dell’esame dei provvedimenti in materia di finanza pubblica”. Nel caso in cui le cifre ipotizzate dal Comitato siano significativamente inferiori ai valori reali di mercato, il capogruppo del Pdl alla Camera chiede “quali iniziative intenda adottare il ministro dell’Economia, nell’ambito delle proprie competenze, per tutelare e salvaguardare gli interessi generali e l’economia del Paese”.