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Brunetta: Bce, “Buona notizia, ma sia espansiva anche politica economica”

 

bce

 

 

“La notizia della riduzione allo 0,25% del tasso di riferimento interbancario da parte della Banca Centrale Europea oggi è certamente una buona notizia, perché dimostra la volontà da parte della Bce di sostenere l’economia nell’eurozona, ma non è del tutto una buona notizia perché vuol dire che la Bce prevede ancora periodi di non crescita e teme la deflazione (riduzione dei prezzi causata dalla riduzione dei consumi).

 

A questi livelli di tassi di interesse, inoltre, l’elasticità del credito e degli investimenti è bassa, e l’azione della banca centrale si scontra con quella che gli economisti chiamano ‘trappola della liquidità’. Il che vuol dire che gli operatori sono disposti a detenere quantità illimitate di denaro, rallentando la circolazione della moneta e rendendo, pertanto, neutro l’effetto della riduzione dei tassi di interesse sulla crescita. In sintesi, la liquidità immessa sul mercato con gli strumenti di politica monetaria non si trasforma in investimenti da parte delle imprese né in consumi da parte delle famiglie.

 

Quando i tassi di interesse sono così bassi, infine, lo strumento monetario sembra finito e non resta che sostenere l’economia aumentando la domanda interna. E allentando le politiche di bilancio.

 

L’intervento della Bce di oggi, quindi, ci ha dato l’ennesima conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che non è solo con la politica monetaria espansiva che si risolvono i mali dell’Europa a trazione tedesca, ma con strategie espansive anche di politica economica, che creino le condizioni per uscire dalla ‘trappola della liquidità’”.