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Marina Berlusconi piace agli elettori del centrodestra. Ma la sinistra la boccia a prescindere

 

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Si fa sempre un gran parlare della presenza femminile in politica e del fatto che le donne in Italia siano poco coinvolte nella gestione della cosa pubblica. In realtà, da qualche anno a questa parte si assiste ad una lieve inversione di tendenza rispetto al passato, soprattutto dopo l’approvazione della normativa relativa alle quote rosa nei Cda di importanti aziende.

Dovrebbe essere quindi accolta – se confermata – la notizia di un imminente impegno politico da parte di Marina Berlusconi alla guida della rinata Forza Italia. La diretta interessata ha smentito più volte la notizia, ribadendo di volersi dedicare alle realtà imprenditoriali di famiglia. Ma solo all’idea di dover avere a che fare con la figlia del Cavaliere, l’intellighenzia di sinistra, al soldo dei giornaloni che contano e di qualche potere forte, ha iniziato ad insorgere, denunciando la trasmissione del potere per via dinastica.

 

Ma come – hanno spiegato questi signori – stiamo finalmente riuscendo a spazzar via la figura di Berlusconi, dopo venti anni di tentativi andati a male, ed ecco già pronta a scendere in campo la figlia? E’ un’assurdità, non si può fare. Eppure, nel resto del mondo esistono moltissimi casi di dinastie e di famiglie intere poste alla guida di singoli stati: i vari Kennedy, Bush o Clinton, tanto per fare degli esempi.

Ma in Italia, Paese della morale un tanto al chilo e del perbenismo spicciolo, una situazione simile non potrebbe essere tollerata: bisogna favorire la partecipazione dal basso, quella che proviene dalla gente vera, reale. E pazienza se poi si corre il rischio di fare una figuraccia, proprio come sta accadendo da settimane al Pd. Che in vista delle primarie dell’8 dicembre, si è messo a celebrare i congressi locali. Congressi con scasso, vista la mole di ricorsi per brogli ed irregolarità piombati sulle scrivania di Largo del Nazareno. Insomma, se la democrazia è questa, meglio tenersi le successioni per via dinastica. Se poi queste ultime sono anche apprezzate dall’elettorato che si riconosce in Pdl/FI, tanto meglio.

 

Il sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi, in un articolo uscito su Libero il 5 novembre scorso, riporta un dato interessante. Nel 2010, uno studio di Analisipolitica rivelò come gli elettori del Pdl non vedessero di buon occhio i colonnelli alla guida del movimento, preferendo a questi proprio Marina Berlusconi. Apprezzata in larga parte dai giovani del centrodestra, dai più istruiti e residenti nelle regioni più ricche d’Italia, la primogenita del Cavaliere non avrebbe oggi nulla da temere da una eventuale contesa con Matteo Renzi. Un altro istituto demoscopico, Swg, ha diffuso in questi giorni un altro dato: il 65% degli elettori del Pdl/FI benedirebbe un impegno politico della leader del gruppo Fininvest – Mondadori.

Insomma, una sonora sberla sul visino paffuto di Matteo Renzi. Che, da più di un anno a questa parte, occupa tv, giornali e radio. Onnipresente in ogni talk o dibattito televisivo, è di poco distanziato dalla primogenita di Silvio Berlusconi. Che però ancora non è scesa ufficialmente in campo. Povero Renzi, chissà dove si andrà a nascondere nel caso in cui Marina dovesse accogliere l’investitura popolare e rispondere di sì ad una chiamata diretta proveniente da suo padre…

 

Angelica Stramazzi

TW@AngieStramazzi