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Chi va a Roma senza permesso Ztl perde la poltrona. Ma non provate ad andarci con la Metro C, è peggio. Le ultime avventure del sindaco Ignazio Marino

 

A volte ritornano. Ignazio Marino e la sua Panda rossa sono tornati a colpire, più impuniti che mai. Dove eravamo rimasti? Ai 35 verbali notificati nel 2013 all’allora neo sindaco per aver sostato gratuitamente nel parcheggio del Senato, pur avendo traslocato da più di 12 mesi in Campidoglio. Infrazioni regolarmente notificate e appellate al Prefetto e al Giudice.

 

 

Eh sì che un buon sindaco dovrebbe dare l’esempio ai cittadini. Un buon sindaco non dovrebbe prendere multe, ma una volta prese – può succedere –, dovrebbe pagarle. Ignazio Marino, ne ha prese (almeno) 8 tra il 24 giugno ed il 21 agosto del 2014. E non le ha pagate. Ergo, Ignazio Marino non è un buon sindaco.

 

 

Panda

 

 

 

Questa la logica conclusione dell’ennesima, grottesca vicenda con protagonista il sindaco della Capitale. La famigerata Panda rossa è stata “pizzicata” mentre percorreva zone a traffico limitato del Centro pur non disponendo del permesso necessario, scaduto e non rinnovato.

Almeno 8 passaggi, 8 multe da circa 80 euro regolarmente emesse dal cervellone automatico dell’ufficio contravvenzioni di Roma Capitale. Emesse, ma non notificate. Dinamica alquanto insolita, chiedere ad un qualsiasi cittadino colto ad infrangere il codice della strada.

 

 

Vignetta

 

 

L’interrogazione del senatore Andrea Augello (Ncd) al ministro dell’Interno Angelino Alfano ha provato a ricostruire la vicenda. Secondo l’esponente di Ncd le contravvenzioni risulterebbero “sospese con un codice di solito utilizzato in caso di ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace. Sembra tuttavia improbabile che il sindaco di Roma possa aver presentato un ricorso, ponendosi così in una posizione di incompatibilità con il suo mandato, secondo quanto previsto dall’art. 63, comma I, punto 4, del decreto legislativo n. 267 del 2000”. In sostanza un sindaco non può appellarsi al Giudice di Pace, né al Prefetto.

 

“Rimane quindi l’ipotesi che le contravvenzioni siano state bloccate ‘d’ufficio’ direttamente dall’amministrazione comunale, sanando i 2 mesi di mancato rinnovo del permesso come se si trattasse di un errore del Comune di Roma”.

Il sospetto è che Marino abbia abusato del suo ruolo, sia perché i ricorsi sono incompatibili con la sua carica, sia perché risultano già presentati quando la multa non è stata ancora notificata. Ci sfuggono alcuni passaggi di questo articolato percorso burocratico e la risposta del diretto interessato appare alquanto evasiva. La versione del sindaco, infatti, è che l’iter di rinnovo del permesso sia rimasto impantanato, causa ritardo amministrativo. La versione del Comune è simile: il sindaco non ha pagato perché il permesso era sotto rinnovo. La nostra versione è meno “ingenua”: il sindaco non ha rinnovato in tempo il permesso e una volta accortosi della mancanza ha avviato procedure inaccessibili ai comuni mortali. Ma è, ad oggi, solo un’ipotesi non confermata. 

L’ignaro Marino forse non sa che rischia grosso se fosse accertato un comportamento del genere. Anche perchè il suo mandato, restando fedele al cognome, fa acqua da tutte le parti. L’ultima “malefatta” del chirurgo dem lo vede coinvolto in un ennesimo flop. Parcheggiata la sua Panda  rossa, il sindaco si è presentato all’inaugurazione della Metro C con la fascia tricolore delle grandi occasioni. Un progetto iniziato 7 anni fa che doveva celebrare la prima corsa, da Pantano a Centocelle.

 

 

7 anni di lavoro per 11 minuti di corsa. Un record.

 

 

La linea, infatti, si è bloccata per un guasto tecnico proprio durante la corsa inaugurale. Sarà necessaria un’appendice ai lavori interminabili di messa a punto, da tempo nel mirino dei pm e della Corte dei conti, che registrano già ascensori e scale mobili fuori uso. 

La morale è presto detta:chi va a Roma senza permesso Ztl perde la poltrona. Ma non provate ad andarci in metro. E’ peggio.

 

 

Metro

(Da “Il Mattinale – 10 novembre 2014, Parole chiave”)

 

 

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato