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Brunetta: Jobs Act, “È imbroglio gattopardesco di Renzi, cambiare tutto per non cambiare niente”

 

PD: PRIMARIE; RENZI PREPARA TOUR IN CAMPER

“Sul Jobs Act penosa marcia indietro di Renzi e dei suoi cari, Taddei in testa. Adesso il presidente del Consiglio si trincera dietro all’ennesimo annuncio che recita: ‘il primo gennaio 2015 entreranno in vigore le nuove regole sul lavoro’.

Spieghiamo al premier e ai suoi tecnici, che sanno ma fanno finta di non sapere, che il Jobs Act è una legge delega e che per ‘entrare in vigore’ ha bisogno dei relativi decreti legislativi. Questi ultimi potranno essere messi a punto solo dopo l’approvazione definitiva del provvedimento.

I decreti legislativi vengono approvati dal Consiglio dei ministri, successivamente trasmessi al Parlamento (nel caso specifico alle Commissioni Lavoro e Bilancio della Camera e del Senato) che, entro 30 giorni, deve fornire al governo un parere, e infine devono tornare in Cdm che, dopo aver valutato se recepire o meno i pareri delle Camere, avvia l’approvazione definitiva dei decreti stessi.

Un iter abbastanza macchinoso, altro che correre correre, caro Matteo. Altro che entrata in vigore del Jobs Act il primo gennaio 2015 come strombazzato ai quattro venti. Entro quella data avremo al massimo la copertina (e di copertine questo esecutivo ne ha approvate tante), per avere le nuove norme sul mercato del lavoro serviranno altri difficili e complicati mesi di lavoro governativo e parlamentare.

Ci chiediamo: perché continuare a prendere in giro gli italiani? Perché raccontare balle in merito a tutele o ammortizzatori sociali previsti dal Jobs Act quando nella legge di stabilità non ci sono le risorse sufficienti? Perché dire che l’articolo 18 ‘va finalmente superato’ quando invece non cambierà nulla?

A noi quello sul Jobs Act sembra l’ennesimo imbroglio gattopardesco di Renzi e del suo governo: cambiare tutto per non cambiare niente”.