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Brunetta: Crisi, “Senza correzione rotta conti presentati a Ue saranno da rifare”

 

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“Prendiamo sul serio la replica del ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ai timori di Bruxelles sullo stato dei conti pubblici italiani e sul rischio che essi non rispettino il Patto di stabilità e crescita, ed esplicitiamo non le nostre analisi, ma quelle dell’Istat, della Corte dei Conti e della Banca d’Italia, espresse in sede di audizione in Parlamento sulla Legge di stabilità il 3 novembre 2014.

Per l’Istat: ‘I provvedimenti adottati con la legge di Stabilità avranno un effetto cumulativo netto nullo nel 2015-2016’. Per quegli anni, infatti: ‘La crescita economica reale beneficerebbe in modo marginale della manovra espansiva, rimanendo sostanzialmente invariata rispetto al quadro tendenziale’.

Per la Corte dei Conti: ‘La decontribuzione dei nuovi dipendenti assunti a tempo indeterminato potrebbe esercitare limitati effetti aggiuntivi di crescita dell’occupazione’. E, quanto al bonus degli 80 euro: ‘I soggetti che ne beneficiano si identificano con le ‘code’ reddituali più basse del lavoro dipendente. Ciò ridimensiona gli effetti del provvedimento in termini  di riduzione del cuneo fiscale. In questi casi il bonus assume i caratteri più vicini a quelli del trasferimento sociale che non a quelli della riduzione dell’Irpef’.

Per la Banca d’Italia, infine: ‘Dal confronto tra tendenziale e programmatico emerge un modesto effetto espansivo della manovra’.

Con riferimento al Jobs Act, riportiamo i dubbi del professor Giavazzi: ‘La riforma si applicherà solo ai nuovi assunti. Per i lavoratori che mantengono un contratto a tempo indeterminato continuerà a valere il vecchio articolo 18. Questo rischia di generare una nuova divisione del mercato del lavoro, con effetti che potrebbero cancellare i benefici della riforma’.

Ad oggi, ministro Padoan, questo è l’impatto delle misure del governo di cui fa parte. E proprio per questo l’Europa chiede di rafforzarle: così come impostate avranno impatto nullo sulla crescita. E i conti che l’Italia ha presentato a Bruxelles saranno tutti da rifare”.