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Dal Vangelo secondo Matteo…

 

Renzi

 

 

 

 

Si fa un gran parlare di Renzi negli ultimi tempi e non in positivo. Dalla polemica con gli altri ‘concorrenti’ del Pd sullo scandalo delle tessere fantasma alle spese per la Leopolda, passando per la figuraccia in tv sulle pensioni d’oro e sulla reversibilità, fino ad arrivare alla condanna in primo grado della Corte dei Conti per danno erariale.

 

C’è da dire che il sindaco di Firenze ci mette del suo, con un modus operandi discutibile, che ostenta in ogni occasione. E, si sa, l’occasione rende l’uomo ladro: così, in risposta al polverone che si è alzato attorno alla frase di Silvio Berlusconi: ‘I miei figli si sentono perseguitati come gli ebrei sotto Hitler’ (inopportuna anticipazione) dell’ ultimo libro di Bruno Vespa, il buon Matteo si è recato a pranzo nel Ghetto di Roma, desideroso di aumentare la sua popolarità tra le fila della potente ed influente comunità ebraica. Una furbata? No, piuttosto un colpo basso e dal risultato dubbio.

 Renzi 1

L’incontro con Pacifici, presidente della comunità ebraica, si è dimostrato un tentativo palese e malriuscito di sfruttare l’onda mediatica a suo favore, ma Renzi forse sottovaluta l’elettorato italiano che inizia a capire con chi ha a che fare. Pacifici ha dischiarato di aver partecipato ad ‘un pranzo di cortesia privato’ in virtù della loro vecchia conoscenza.

 

Ma le modalità e i tempi dell’incontro non ci convincono, come ci lascia perplessi il comportamento di Renzi, sempre fedele al suo Vangelo, di cui sembra aver già imboccato la ‘parabola’ discendente.

 

 

 

Danilo Stancato

Twitter : @ DaniloStancato