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GOVERNO. Ultimo avviso al navigante Letta per salvare le larghe intese

 

 Letta

Vogliamo salvare Letta da se stesso, dal suo masochismo strano, che sembra averlo catturato e si manifesta come una sindrome contagiosa anche in alcuni nostri amici, troppo intelligenti per non sottrarvisi al più presto. Ieri il premier delle larghe intese si è lasciato andare ad una frase lontanissima dalla realtà, imperdonabile per un campione dell’empirismo e dell’understatement anglosassone come lui ci tiene ad essere. In sostanza accusa Berlusconi di voler morire, trascinando nella morte il resto del mondo: cupio dissolvi. Qualcosa che è grave politicamente, ma moralmente è pure peggio. È la disperazione dell’inferno.

 

Ma che cosa dice, caro Enrico? Che ne sa lei della coscienza e dalla forza vitale di Berlusconi?

 

 

Vediamo. Berlusconi ha proposto una scelta al partito da lui stesso fondato. Altro che volontà di morte. Si tratta di tuffarsi conservando il sogno della giovinezza nella verità dell’origine. Di essere meno partito e più movimento.Con la necessaria difesa e l’urgente rilancio di ideali e programmi per il bene dell’Italia. Ma il bene dell’Italia è anche impedire l’assassinio politico del leader dei moderati. E porre questo imperativo etico e politico come condizione perché un governo sia davvero moralmente e giuridicamente degno di durare.

 

Letta giudica tutto questo una forma di “cupio dissolvi”. Amore della morte, del vuoto, attrazione del niente. Cupio e pure dissolvi sarà lei, caro presidente Letta. Non capisce che così facendo getta scioccamente tra i rifiuti della storia quelle larghe intese che solo costituiscono la ragione del suo mandato? Se non ci fosse stata la proposta di una maggioranza di grande coalizione, avanzata subito da Silvio Berlusconi, ma fosse prevalsa un’altra ipotesi, magari grillina, lei non sarebbe certo a Palazzo Chigi. Ovvio: simul stabunt, simul cadent. Lei, presidente Letta, coincide come premier con questa forma di maggioranza. Rifiutando l’offerta di Berlusconi, lei manifesta esattamente quel cupio dissolvi che vede in chi la vuole tutelare.

 

 

Forza italia

 

Un’alleanza politica – lo diciamo a lei e al suo Partito democratico – non si fa con una sigla, nel caso il Pdl, ma con una comunità di donne e uomini e in particolare con il suo leader. È un ragionamento così difficile da capire per quello che è? “Non si collabora, non si può collaborare con chi sta organizzando, e si vanta pure, l’assassinio politico del tuo leader, che è anche in fondo qualcosa di più per noi: è il pater familias, direbbero i latini, attribuendo a questo termine un carattere affettivo ma anche giuridico”. Non c’è bisogno di scomodare Max Weber o Vilfredo Pareto per afferrare la verità storica ed esistenziale di questo dato.

 

 

E allora perché, presidente Letta? Lasciamo perdere l’ingratitudine, che in politica è la norma, ed in questo somiglia molto alla vita. Ma almeno per convenienza Letta dovrebbe cogliere che in questa fase il suo unico vero alleato è Berlusconi e la sua Forza Italia. Alleato duraturo, serio, dentro un progetto di pacificazione nazionale. Il resto è senza speranza. I suoi compagni del partito democratico, colpendo (col suo consenso?) Berlusconi uccidono la sua esperienza di governo. È chiaro come il sole. E se anche porterà con sé un manipolo di nostri amici non avrà alcuna sponda di vera stima e sostegno in quello che diventerebbe lo straponderante azionista di un consiglio di amministrazione di cui non si fida (lei, Alfano, Lupi…).

 

Insomma, rifletta. Sia coraggioso. Spezzi la sua sintassi perfettina. Spinga il suo partito a rivedere la questione della decadenza. Non sarebbe un regalo a Berlusconi, ma il privilegio del buon senso, un omaggio al diritto, un atto di coerenza verso se stesso come leader delle larghe intese. Essere audaci è il contrario del cupio dissolvi. Non si faccia incantare dalla promessa di un posto in Europa.

 

 

Lei è Letta, mica Monti. O no?

 

E intanto noi? Unità, unità, unità.

 

 

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA “IL MATTINALE – 12 novembre 2013”