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Matteo Renzi incanta la rete e decide le sorti del governo Letta

 

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L’onnipresente Renzi spopola dappertutto. Anche sulla rete. Nella giornata di ieri, si è messo a rispondere alle domande del popolo del web e in un attimo l’hashtag #matteorisponde diventa trending topic su Twitter. In effetti, l’ex rottamatore ne ha di tempo da spendere: deve occuparsi solamente dei problemi di una città come Firenze.

 

Lavoro, legge elettorale e politica economica sono stati alcuni dei temi affrontati da Renzi durante la video chat. Dopo aver sfatato il mito dell’uomo solo al comando, perché “la politica si cambia con la partecipazione”, e criticato il metodo del “ghe pensi mi”, il superfavorito delle primarie dell’8 dicembre ha passato in rassegna la situazione del governo: “La vita dell’esecutivo – ha spiegato – non dipende né da Berlusconi né dalle scissioni del Pdl”.

 

Può darsi che in queste ultime settimane Renzi sia distratto dai sondaggi che lo danno in constante ascesa rispetto ai suoi sfidanti nella corsa alla segreteria del Pd; in questo caso, una svista o una parola di troppo può essere giustificata. Ma sappiamo che Renzi gioca a fare il finto tonto, e nella maggior parte dei casi, parla (e agisce) con cognizione di causa. Il suo obiettivo è infatti quello di determinare la fine delle larghe intese, credendo in tal modo di pensionare anticipatamente Letta o di spedirlo in Europa a fare il conferenziere o il pontificatore.

Ecco perché il sindaco di Firenze sposta il baricentro delle responsabilità sul Pdl/FI. Che, come tutti sanno, sta sostenendo questo esecutivo con proposte concrete, cercando di migliorare quei provvedimenti che potrebbero nuocere gravemente all’elettorato di centrodestra, visto lo spostamento dell’asse governativo a sinistra.

 

Come si sarebbe comportato Renzi se a decidere delle sue sorti politiche (e non solo) fosse una magistratura che non agisce per il bene comune, ma utilizza il potere di cui dispone per contrastare Silvio Berlusconi? Ma soprattutto: perché Renzi detta tempi e modi di prosecuzione del governo Letta?

 

Il prossimo 16 novembre non si terrà solo il Consiglio nazionale del Pdl: si festeggeranno – se così si può dire … – due anni di larghe intese. Di governi tecnici. Di collaborazioni strette per portare a termine quelle riforme che servono all’Italia, compresa quella della giustizia. Non sarà di certo Matteo Renzi a stabilire la fine di esperienze di questo tipo, né a dover dire al Pdl come agire.

Il governo Letta – Alfano potrà proseguire il cammino se non avverrà l’omicidio politico di Silvio Berlusconi: questo è un assunto che dovrebbe essere ben chiaro a tutti. Anche al nostro caro Renzi.

 

Angelica Stramazzi

@AngieStramazzi