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IL MATTINALE (FI): RIFORME, RENZI CERCA DI STROZZARE PARLAMENTO, INTERVENGA ARBITRO

 

Renzi

“Deriva autoritaria. Più evidente di così si muore. E noi non abbiamo intenzione di veder morire la democrazia in Italia per la brutale volontà di Renzi e del Partito democratico di imporre i propri diktat al Parlamento”. Lo scrive “Il Mattinale” (www.ilmattinale.it), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.

“Si badi. Qui non vale il discorso dello snellimento delle pratiche legislative che sono un obiettivo delle riforme che anche noi vogliamo fare, ma senza accettare le catene alla caviglia imposte da una maggioranza gonfiata da un premio incostituzionale. Chiediamo all’’Arbitro’ se non intenda dire e fare qualcosa su quanto sta avvenendo alla Camera sottoposta a una dittatura della maggioranza. Essa impone tempi e bavagli. E non si tratta di provvedimenti ordinari, dove far valere le prerogative di necessità e urgenza. Siamo in fase costituente”.

“Immagini il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, figlio della tradizione degasperiana, se queste mordacchie fossero state imposte da Alcide De Gasperi nel 1947. Non ci sarebbe la Costituzione in cui la grandissima parte delle forze politiche, anche strenuamente avversarie, si sono alla fine riconosciute. E con ogni probabilità si sarebbe data l’esca ad una guerra civile come già di fatto avveniva nel triangolo della morte Emiliano-romagnolo e in Venezia Giulia”.

“Oggi la tigre di Renzi si è dimostrata fragile nelle sue stesse ossa, i suoi denti cariati. Ha cercato di far stramazzare a terra le opposizioni imponendo la seduta fiume, un assurdo democratico, ed è annegata subito nel suo stesso fiume. La mancanza di numero legale in sede costituente equivale di fatto alla fine di qualsiasi velleità di legislatura che abbia per obiettivo di cambiare la Magna Carta della Repubblica italiana”.

“Non c’è bisogno di spendere molte parole per esprimere il nostro sconcerto. La seduta fiume, che si aggiunge ai tempi contingentati, a tutte le escogitazioni dei prepotenti, aveva per effetto collaterale non innocuo quello di impedire la valutazione finale della Commissione lavoro sul Jobs Act, che scade oggi. E che certo è infinitamente più urgente della riforma costituzionale che andrà in vigore nel 2018”.

“L’errore gravissimo di Renzi è stato di essersi consegnato, rompendo clamorosamente il patto con Berlusconi, alla sua  minoranza interna.  Lo faranno ballare, anzi lo stanno già stringendo al collo. Ed è inutile che il premier riversi la sua frustrazione sul Parlamento. A questo punto, dopo questi comportamenti di Renzi, suona malissimo l’editoriale assolutorio di Sabino Cassese sul “Corriere della Sera” in cui giustifica la volontà impositiva del premier, garantendo che la maggioranza di cui dispone è perfettamente costituzionale”.

“Gli rispondiamo che: un conto sono le decisioni formali della Corte, che non ha voluto creare un vuoto di rappresentanza e di funzionalità ordinaria. Resta che il premio di maggioranza, nel nostro caso – ripetiamo – indebito, è comunque previsto per consentire al governo di governare. Non può in nessun caso essere usato come arma letale per imporre una nuova Costituzione”, conclude “Il Mattinale”.