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Brunetta: Ue, “Le sei domande che Letta dovrebbe fare alla Merkel”

 

Bundeskanzlerin Angela Merkel.merkel

 

“Fino a ieri l’ha scampata, ma adesso le sanzioni della Commissione europea scattano anche per la Germania.

 

Per quanto, con riferimento al surplus della bilancia dei pagamenti, vale a dire la differenza positiva tra esportazioni e importazioni, Six Pack e Fiscal Compact avessero previsto un tetto ad hoc (pari al 6%) oltre il quale scattano le multe dell’UE, nel 2013 la Germania ha esagerato, e ha sfondato anche questa soglia pensata a sua immagine e somiglianza.

 

Commissione europea versus Germania. Di fatto, cade un tabù. Già infranto, in verità, qualche settimana fa da un report del Tesoro americano che denunciava proprio lo squilibrio della bilancia dei pagamenti nel paese di Angela Merkel. Ma il beneficio derivante dall’euro e dalla crisi dell’euro per la Germania non è solo questo.

 

Presidente Letta, lei che è perfettamente in grado di farlo, trovi il coraggio e porti da subito all’attenzione dell’Europa il dossier dei guadagni dell’economia tedesca.

 

1. Faccia presente alla signora Merkel i guadagni degli ultimi dieci anni sull’export, legati alla sottovalutazione strutturale dell’euro tedesco;

2. Faccia presente i guadagni degli anni della crisi dell’euro, legati ai livelli minimi dei rendimenti dei titoli di Stato tedeschi e al conseguente pagamento del servizio del debito a scapito degli altri partner europei;

3. Chieda conto dello stato comatoso delle sue Casse di Risparmio e il ruolo della finanza pubblica nei loro confronti;

4. Chieda conto dei trucchi della Cassa Depositi e Prestiti per aggirare le statistiche sul debito pubblico tedesco;

5. Chieda perché all’inizio della crisi, in maniera del tutto inspiegabile, Deutsche Bank ha venduto titoli del debito sovrano greco e italiano, innescando un circolo vizioso sui mercati finanziari;

6. Chieda conto dei comportamenti delle banche tedesche nei confronti della Grecia e dei titoli tossici che hanno in portafoglio.

 

Pro veritate: senza alcun timore reverenziale, senza subalternità. La posta in gioco non lo consente. E smettiamola una volta per tutte col dire che la Germania paga per tutti”.