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Brunetta: Jobs Act, “Renzi si appresta a stravolgere legge Biagi, vs imprese-lavoratori”

 

++ Riforme: Renzi,15 febbraio testo condiviso su Senato ++

“Prima di valutare taluni singoli aspetti dei provvedimenti di attuazione delle deleghe contenute nel Jobs Act (rispetto ai quali sono prevedibili anche significative ‘marce indietro’ per accontentare la sinistra dem nel nuovo clima scaturito dall’elezione del Capo dello Stato) non convince il disegno di politica del diritto, prima ancora che del lavoro, che emerge in modo sempre più evidente.

Il governo Renzi si appresta a stravolgere la legge Biagi, non tanto e non solo, per il proposito di manomettere o addirittura abrogare forme contrattuali (già ampiamente rivisitate dalla legge Fornero) che rispondono a precise esigenze delle imprese e dei lavoratori, quanto piuttosto per l’architettura complessiva degli interventi.

Il mio amico Marco Biagi non pensava affatto di  introdurre, nella legge a lui intestata, tipologie flessibili in entrata, allo scopo di consentire ai datori di aggirare, in uscita, le forche caudine della reintegra da parte del giudice. Biagi riteneva, giustamente, che la frammentazione esistente nella realtà del mercato del lavoro potesse essere affrontata in modo adeguato e pertinente – nell’interesse delle imprese e dei lavoratori – solo attraverso la previsione di una gamma di contratti specifici, mirati a regolare le diversità delle condizioni lavorative, anziché imporre, per via legislativa, una sorta di reductio ad unum nell’ambito di un contratto a tempo indeterminato, sia pure meno oppressivo e poliziesco per quanto riguarda la tutela del licenziamento.

Non è un caso che, in occasione della prima lettura del Senato, nell’emendamento dei partiti centristi a firma di Pietro Ichino, campeggiassero le parole ‘senza alterazione dell’attuale articolazione delle tipologie dei contratti di lavoro’”.