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FORZA ITALIA. L’unità come compito di tutti, intorno a Berlusconi e contro i suoi nemici

 

 Forza italia

Berlusconi di nome dovrebbe fare Giobbe. Porta molta pazienza. Ma è anche quello del Socrate maieuta. Quello che vuol far partorire la verità ai suoi, e non certo quello che beve la cicuta. Chiariamo. I giornalini parlano di estenuanti trattative, di tiramolla, di condizioni. Di posti. Di repulisti. Non si rende giustizia alla realtà, e alla forza dell’uomo Berlusconi. Il suo lavoro di questi giorni non è quello – come si dice – di ricucire. Quella è roba da prima repubblica: tra toppe e rammendi s’è visto com’è finita. In gioco c’è la nascita di una creatura nuova, che non può essere l’esito di un rattoppo o di mutilazioni. Del resto, nessuno stupore: le cose grandi sono sempre concimate dalla fatica e persino dal dolore.

 

Detto questo, dalle mosse di Berlusconi emerge la sua fortissima determinazione a che la Forza Italia che rinasce non sia una creatura rancorosa e ripiegata su se stessa. Insomma: deve somigliargli. Altrimenti non sarebbe Forza Italia. Il nome antico non copre con un’etichetta riesumata dal passato il vino inacidito del Pdl, ma è la sostanza di una creatura che somiglia al suo fondatore. Libertà e Italia. Amore al proprio Paese e al lavoro. Non esclusione ma capacità di abbracciare frammenti di verità e di giustizia, opponendosi alle prepotenze del comunismo i cui lasciti ammuffiti non sono affatto morti. Ovvio: per tutto questo è indispensabile unità. Guai a nascere monchi. Guai a stare insieme con una riserva di bombe in cantina da scagliarsi cammin facendo. Una proposta alta e nobile, mobilitante e magnanima. Da guerriero della libertà.

 

Premessa. E questa è nostra, di tutti noi che gli vogliamo bene. E non deve essere necessario la ripeta Berlusconi, evitiamogli questa incombenza. Dev’essere un dato acquisito. La decadenza è un orrore. Deciderla contro ogni senso del diritto e del buon senso impedisce di fidarsi e collaborare con chi la vuole. Chiaro, no?

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA “IL MATTINALE – 14 novembre 2013”