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Brunetta: Legge stabilità, “Riscatto case popolari da parte degli inquilini”

 

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“Trasformare il ‘capitale morto’ in ‘capitale vivo’ (Hernando De Soto, economista peruviano): ci sono circa un milione di case degli ex-Iacp e un altro milione di immobili dei Comuni, che non rendono nulla e costano 4-5 miliardi all’anno di manutenzione, per effettuare la quale gli Enti proprietari, a corto di liquidità, vendono il patrimonio, così riducendolo progressivamente.

 

Proposta: un d-day in cui tutti gli inquilini di case pubbliche potranno andare dal notaio e comprare l’immobile in cui abitano, impegnandosi a versare lo stesso importo del canone per 20 anni, a titolo di rateo del mutuo.

 

Un’operazione conveniente per tutti: gli Enti proprietari degli immobili hanno la liquidità necessaria per implementare politiche della casa, a favore, per esempio, di giovani coppie, oppure finalizzate alla riqualificazione del restante patrimonio. Gli inquilini diventano proprietari di casa e si fanno carico del pagamento delle imposte sull’immobile e delle spese di manutenzione. Il patrimonio pubblico viene rivitalizzato e si crea un circolo virtuoso che rimette in moto il settore edile, che come sappiamo, ha il maggior coefficiente di attivazione sull’economia (vuol dire che un euro di spesa nel settore si trasforma in un multiplo di maggior prodotto interno lordo)”.