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Brunetta: Legge di Stabilità, “La nostra proposta sulle pensioni”

 

inps

 

 

“In Italia tutte le pensioni in essere sono da considerarsi ‘privilegiate’, in quanto la rendita pensionistica è sempre superiore ai contributi versati. Per il principio costituzionale sopra enunciato, quindi, ogni intervento deve avere una applicazione universale.

Esempio: è maggiore il privilegio di chi gode di una pensione elevata, ma ha versato contributi per 40 anni di attività lavorativa, con una speranza di vita di 20 anni, oppure il baby-pensionato, che ha versato contributi per meno di 20 anni e percepisce una pensione, seppure contenuta, che si trascina per oltre 40 anni?.

 

Ne deriva che se si adottasse fino in fondo il metodo dell’equivalenza tra contributi versati e rendita pensionistica, dovremmo tagliare tutte le pensioni e, con grande sorpresa, a partire da quelle di anzianità e da quelle sociali, che in genere hanno un livello di intervento dello Stato maggiore, nonostante gli importi modesti. È questo che il governo vuole con la Legge di Stabilità?

 

Qualsiasi intervento sulle pensioni non può aggirare i parametri giuridici fissati dalla recente sentenza della Corte Costituzionale secondo cui non sono ammissibili misure che non abbiano un contenuto universale. Che non riguardino, cioè, l’intero sistema pensionistico. Ne deriva che nessun ulteriore balzello può essere posto a carico di questa o di quella categoria di pensionati.

 

La proposta: applicare il ‘contributo di solidarietà’ previsto dal disegno di Legge del governo solo ai pensionati che hanno meno di 67 anni, con la motivazione che una parte degli elevati assegni pensionistici che essi percepiscono sono frutto dell’applicazione del metodo retributivo e non di quello contributivo”.