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Brunetta: Minzolini, “Decisione sconvolgente, assordante il silenzio dei direttori”

 

minzolini

 

 

“E’ davvero sconvolgente che in un Paese civile e democratico un cittadino possa essere rinviato a giudizio per non aver fatto altro che svolgere, anche in modo deciso e puntuto, il proprio ruolo, il ruolo per il quale era stato chiamato in una determinata azienda.

 

Questo sta accadendo al senatore Minzolini, accusato di abuso d’ufficio solo per aver svolto il suo compito quando dirigeva il Tg1 della Rai. Accusato per delle scelte, per delle decisioni, per aver dato al tg più importante della nostra tivù di Stato un’impronta e un’anima. Se un direttore non può far questo allora telegiornali e giornali dovrebbero essere affidati a comitati di redazione e assemblee sindacali.

 

Nell’esprimere la mia solidarietà al collega e amico Augusto Minzolini, voglio sottolineare come in questa vicenda sia inammissibile e inquietante l’assordante silenzio dei direttori dei più importanti quotidiani, periodici e telegiornali italiani. Temono forse la ribellione dei loro soviet interni?

 

Confido comunque nel Tribunale: saprà certamente demolire questo assurdo impianto accusatorio”.

 

 

 

 

“E’ davvero sconvolgente che in un Paese civile e democratico un cittadino possa essere rinviato a giudizio per non aver fatto altro che svolgere, anche in modo deciso e puntuto, il proprio ruolo, il ruolo per il quale era stato chiamato in una determinata azienda.

 

Questo sta accadendo al senatore Minzolini, accusato di abuso d’ufficio solo per aver svolto il suo compito quando dirigeva il Tg1 della Rai. Accusato per delle scelte, per delle decisioni, per aver dato al tg più importante della nostra tivù di Stato un’impronta e un’anima. Se un direttore non può far questo allora telegiornali e giornali dovrebbero essere affidati a comitati di redazione e assemblee sindacali.

 

Nell’esprimere la mia solidarietà al collega e amico Augusto Minzolini, voglio sottolineare come in questa vicenda sia inammissibile e inquietante l’assordante silenzio dei direttori dei più importanti quotidiani, periodici e telegiornali italiani. Temono forse la ribellione dei loro soviet interni?

 

Confido comunque nel Tribunale: saprà certamente demolire questo assurdo impianto accusatorio”.