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Per quanto tempo l’Italia dovrà ancora sopportare le saccomannate?

 

Saccomanni

Il ministro del nulla assoluto, il ministro più smentito del governo italiano, il ministro che non riesce a scrostare il sistema di potere del suo ministero, il ministro che usa le coperture degli altri senza citarle e ammosciandole, il ministro che non ne vuole sapere di tagliare la spesa pubblica, il ministro delle gaffe in Europa, il ministro dell’incertezza, il ministro del rinvio, il ministro della benzina, il ministro antipolitica, il ministro dei poteri forti, il ministro della Merkel, il ministro senza coraggio, il ministro – infine – delle cene schiamazzanti e boriose contro il leader di un partito che sostiene il suo governo. E la lista potrebbe essere ancor più lunga e arricchirsi di altre saccomannate rovesciate sull’Italia in questi 200 giorni di governo Letta. L’ultima per l’appunto quella di Cetona.

 

Una cena con sua moglie ed altre due coppie di commensali trasformata in un banchetto da cui ondate di offese sghignazzanti tracimavano in quel locale pubblico diventando degni di una circostanziata denuncia di un altro avventore. Sul tema poniamo alcune domande alle quali il ministro dovrebbe dare delle risposte chiare una volta per tutte. Visto che non ha convinto nessuno la sua stringata e timida smentita, a quanto denunciato dal quotidiano “Libero” e dal suo lettore, perché non dà querela? Attribuirgli falsamente la partecipazione a una tavolata da cui sono strabordate ingiurie volgari a Silvio Berlusconi e alla sua compagna, non è cosa che si possa liquidare in due righe. Se è uomo d’onore affronti la questione. Pretenda le scuse di chi le attribuisce cose mai dette e mai accadute.

 

E se non le ha, esistono i tribunali. Perché non pretende che venga definitivamente fatta chiarezza su un’accusa così grave? Ci poniamo queste rispettose domande e gradiremmo altrettante rispettose risposte. Intanto ci sono interrogazioni sul tema. Non le rinvii. O si dimetta, così tornerà a Cetona più sereno, rasserenando e svelenendo il clima dell’Italia.

 

 

PER APPROFONDIMENTI, CONSULTA “IL MATTINALE – 15 novembre 2013”