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IMMIGRAZIONE. 7000 migranti sono giunti sulle nostre coste negli ultimi 4 giorni. Per loro la speranza è l’ultima a morire. Vorremmo anche che fosse l’unica

 

 

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Le rotte della morte continuano. Le tratte che partono (principalmente) dal Corno d’Africa, dallo Yemen, dalla Siria e dall’Iraq per arrivare sulle coste italiane mietono vittime al pari di una guerra. E il Mediterraneo continua a inghiottire vite umane. Altre 10, ieri.

7000 migranti in 4 giorni, con la previsione terrificante di un nuovo picco di arrivi nei prossimi 3 mesi: gli ottimisti parlano di “soli” 250.000 nuovi immigrati, i pessimisti addirittura di 500.000 unità. Inaccettabile.

Il governo latita e la situazione è degenerata a tal punto che le notizie tragiche che giungono dal mare lasciano per lo più indifferenti le nostre istituzioni che, al di là delle dichiarazioni di rito, sono lontanissime soltanto dall’ipotizzare una soluzione al problema.

“Il problema dell’immigrazione va risolto alla radice”, ha appena dichiarato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Siamo d’accordo, sicuramente. Ma come?

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Il governo ha il dovere di fermare questa tragedia, che assume giorno dopo giorno sfumature sempre più esasperate: ancora ieri la polizia di Ragusa ha bloccato uno scafista originario della Guinea, per favoreggiamento all’immigrazione: sul suo barcone, giunto a Pozzallo, un uomo ha perso la vita per le esalazioni della benzina, rovesciata dal mare mosso, ed è stato dato in pasto agli squali.

Ma il nostro esecutivo appare impotente e incapace di affrontare gli aspetti più immediati di questa tragedia:

1 – Come si può accettare la previsione dello sbarco di 250.000 (siamo ottimisti) migranti nei prossimi 3 mesi sulle nostre coste senza intervenire, coinvolgendo la comunità internazionale? Accettare questo significa accettare anche altri, inevitabili, morti!

2 – Il nostro Paese è stato letteralmente invaso da clandestini negli ultimi mesi e la questione della compatibilità e della convivenza tra ulteriori immigrati e i nostri cittadini è vicina ad un punto di non ritorno: i posti di accoglienza stanno oramai collassando e i contrasti con gli abitanti italiani più poveri sono sempre più aspri.

3 – Il peso economico di tutta questa operazione grava pesantemente sulla pelle di tutti gli italiani.

4 – Come si può restare immobili con la consapevolezza che ogni singolo migrante sborsa almeno 5000 euro per tentare di raggiungere il nostro Paese ed alimenta, indirettamente, trafficanti e terroristi?

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Non stiamo parlando solo di una questione di immigrazione, ma di una questione di sicurezza.

Il governo deve agire con decisione e prontezza, coinvolgendo la comunità internazionale e concertando un intervento che metta al sicuro le nostre coste da scafisti, schiavisti, trafficanti e terroristi dell’Isis.

Il Mediterraneo ha assunto le tristi sembianze di un cimitero. Migliaia di disperati, in condizioni di disagio totale, partono con la speranza di un futuro migliore.

La speranza è l’ultima a morire. Vorremmo anche  che fosse l’unica.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato®