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Semplici consigli di lettura alla coppia Boldrini – Kyenge

 

Boldrini e Kyenge

 

 

 

 

Il duo Boldrini – Kyenge sta facendo più danni che altro. In materia di immigrazione ad esempio, le due signore si sono coalizzate, agiscono in coppia senza mai dividersi. Sarà un bene per il Paese? Francamente no.

Dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre scorso, l’opinione pubblica è tornata ad interrogarsi circa la necessità di un aggiornamento delle politiche migratorie, visto il vertiginoso aumento degli sbarchi sulle coste siciliane. Per settimane si è fatto un gran parlare dell’urgenza di rivedere la legge Bossi – Fini, come se tutti i mali derivassero da una normativa che invece vuole punire severamente chi gioca sulle altrui disgrazie per fare fortune.

 

“La persistenza della povertà di massa – scrive Paul Collier nel suo libro “Exodus” – è la sfida del nostro tempo. Ma questo non ci obbliga a consentire il movimento indiscriminato di persone fra le frontiere. La questione è quanta diversità ci possiamo permettere. Un po’ di diversità è meglio che niente. Ma troppa diversità minaccia la coesione sociale”. Il ragionamento è più che sensato: consentire a tutti, in maniera indiscriminata, di entrare nel nostro Paese non è un buon criterio per agevolare coesione e sicurezza sociale. Con la recessione economica che stiamo vivendo, sostenere i costi delle politiche migratorie non è uno scherzo: di questo i governanti dovrebbero essere consapevoli. Ma spesso si preferisce fare del finto buonismo, di spargere baci e carezze pur di compiacere la burocrazia europea. Che però sembra solo guardare all’Italia come Paese contenitore.

 

Si chiede oggi Il Foglio di Giuliano Ferrara: Laura Boldrini avrà letto il libro di Collier? Se non l’ha fatto, dovrebbe provvedere. E in fretta, anche. Perché qui rischiamo di finire stritolati dalle tenaglie del “tutto è dovuto”. Tutto è dovuto a chi entra in Italia pur non accettando principi e valori su cui si fonda la nostra società. Tutto è dovuto a chi pretende assistenzialismo da uno Stato che non può permettersi politiche economiche di tipo espansivo. Tutto è dovuto a chi sceglie l’Italia come Paese in cui stabilirsi. Benissimo. Ma queste persone sono consapevoli del fatto che accanto ai diritti ci sono anche i doveri? No, non possono saperlo. E non lo possono sapere per il semplice fatto che le istituzioni, incarnate in questo lasso temporale da Kyenge e Boldrini, trasmettono il messaggio opposto. La politica della carità e della speranza ben si addice a Papa Francesco, agli alti prelati che dell’ecumenismo fanno la loro ragion d’essere, non ad altri. Non al Presidente della Camera e al Ministro dell’Integrazione.

Insomma, Laura Boldrini recuperi in fretta il libro di Collier. Trovi il tempo da dedicare alla lettura: parlare di un argomento senza informarsi, non è da lei.

 

Angelica Stramazzi

TW@AngieStramazzi