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Brunetta: Rai, “I conti di Fazio e Todini…non tornano”

 

Fabio-Fazio

 

 

 

“A Fazio, alla Todini, e a tutti quelli che sostengono che un compenso faraonico possa essere giustificato dal fatto che un determinato programma, in questo caso ‘Che tempo che fa’, porti alla sua azienda più ricavi che costi, più introiti che spese, rispondiamo che questo ragionamento non sta in piedi, è un assunto del tutto sbagliato.

 

Il palinsesto delle reti televisive è diviso in fasce orarie, si chiama day time: in base alla fascia oraria nella quale è collocato un programma, cambia il potenziale pubblico televisivo.

 

‘Che tempo che fa’ è un programma di infotainment, costruito per fare intrattenimento e informazione, collocato nelle prime serate di sabato e domenica, le serate più appetibili televisivamente parlando. E’ una ‘macchina da guerra’ pensata e strutturata per fare share, ascolti, introiti pubblicitari. Ma questo non vuol dire che tutto ciò possa e debba essere destinato solo e unicamente a chi lavora nel programma o alla realizzazione del programma stesso.

 

In un’azienda sana, e a maggior ragione nella televisione di Stato, una trasmissione di questo tipo dovrebbe e deve servire per garantire alla stessa azienda la possibilità di fare altri programmi in altre fasce orarie, meno ‘nobili’, e che magari incassano molto poco dal mercato pubblicitario. Una trasmissione come ‘Che tempo che fa’ dovrebbe e deve servire alla Rai per svolgere il suo ruolo di servizio pubblico.

 

Bene che esista e bene che vada a gonfie vele. Meno bene il fatto che le sue star si sentano autorizzate a chiedere e, ahimè, a ricevere compensi da nababbi. Non dovrebbe funzionare così. Gli alti introiti andrebbero redistribuiti all’intero dell’azienda per finanziare i telegiornali o i numerosi programmi che vengono realizzati con molte meno spese e che però sono il sale della democrazia e quindi del servizio pubblico che la Rai deve garantire.

 

Il resto è solo ipocrisia da parte di una certa sinistra, falsa moralista, che vuole continuare a pontificare indisturbata alle genti con la saccoccia ben rimpinzata dai danari”.