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GENOCIDIO ARMENO. 100 anni dopo. Il governo italiano ne occulta il ricordo

 

 

Genocidio

Ankara val bene un genocidio? Per Matteo Renzi e per il Pd, a quanto pare, sì.

Il nostro presidente del Consiglio non ritiene “opportuno” commemorare il genocidio degli Armeni di 100 anni fa. Un centenario evidentemente scomodo, pericoloso per gli equilibri commerciali tra Italia e Turchia e tra Italia ed Azerbaigian. Un genocidio che tale non è a sentire il Pd: nel suo intervento in Aula, la rappresentante dei democrat,  Flavia Piccoli Nardelli, non ha mai usato questo termine. Mai, nonostante in Aula si procedeva agli interventi “Nel centesimo anniversario del genocidio del popolo armeno”. Un caso? No, una precisa volontà. E’ come fare un intervento sulla legge elettorale e non nominarla mai. Le parole sono importanti, lo sa bene il nostro premier visto che tiene in piedi il suo esecutivo solo con quelle e lo avrà insegnato ai suoi rappresentanti nelle Aule. Ovviamente dalle file del Pd non si nega il fatto. Ci mancherebbe. Ma lo si racconta con parole più soft perché la Turchia potrebbe irritarsi. Non sia mai, ci sono in ballo 20 miliardi di dollari di interscambio. Poco importa se nel novembre del 2000 il Parlamento italiano ha votato una risoluzione che stabiliva che la deportazione e il massacro di un milione e mezzo di armeni, prelevati dai territori dell’ex Impero Ottomano a partire dal 24 aprile 1915, fosse un vero e proprio  genocidio.

Ma quelli erano tempi in cui in Italia c’era ancora la democrazia. Oggi vige la democratura renziana, che è ben altra cosa.

Genocidio

La reticenza è la parola d’ordine sull’argomento. Reticenza dopo le parole del Papa di 10 giorni fa, che aveva condannato lo sterminio etnico nell’allora Anatolia. Reticenza e rifiuto d’incontrare il presidente armeno Serzh Sargsyan che, giunto a Roma, aveva chiesto di essere ricevuto a Palazzo Chigi. Reticenza oggi, giorno della commemorazione ufficiale del centenario nella capitale della Repubblica Armena, Yerevan, dove 60 delegati di tutto il mondo e diversi capi di Stato e di governo presenzieranno in ricordo della prima pulizia etnica della storia moderna. A rappresentare l’Italia solo una delegazione parlamentare, 7 in tutto, tra deputati, senatori ed europarlamentari. D’altronde bisogna badare bene ai superiori interessi commerciali. La Turchia e l’Azerbaigian hanno sempre negato il genocidio. E Renzi ha appena recuperato Ankara alla causa di Expo 2015 e dall’Azerbaigian partirà il gasdotto Tap, l’alternativa alle forniture russe e algerine. Stiamo parlando di miliardi di euro.

Il genocidio può attendere.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato®