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EDITORIALE/2 – LA NOSTRA ALTERNATIVA. Il modello italiano di prosperità e libertà siamo noi. A sinistra dittatura e disoccupazione

 

Chiusura campagna elettorale Forza Italia

A

bbiamo la ricetta per far ripartire il Paese, abbiamo la formula per rimettere in moto l’economia italiana. Altro che Renzi con i suoi miseri 80 euro, altro che Grillo con il suo insostenibile e sbagliato reddito di cittadinanza.

Il modello di prosperità e libertà siamo noi. La nostra equazione del benessere è la chiave per la rinascita del ceto medio. Meno spesa pubblica, meno tasse, più lavoro. E’ la chiave del successo di Cameron, è la chiave del berlusconismo.

Il nostro programma, i nostri valori, le nostre idee sono quelle del ceto medio propulsivo del movimento repubblicano di Berlusconi e di tutto il centrodestra. L’anima del Paese, la parte migliore della nostra Italia. I lavoratori dipendenti (soprattutto delle piccole e medie imprese), i commercianti, i piccoli imprenditori, gli artigiani, le partite Iva, i liberi professionisti, le eccellenze. Coloro che rischiano ogni giorno con passione e generosità.

Quelli che chiedono con forza uno Stato leggero, trasparenza, competitività, mercato.

Rivendichiamo, ostinatamente, e non con slogan, ma carte alla mano e numeri verificati, un fatto: Forza Italia ha la ricetta per tirar fuori il Paese dalla crisi che serra la gola alle famiglie e alle imprese. Ci fu impedito con una vergognosa campagna di menzogne e con un attacco speculativo ed un complotto politico di portarla a compimento, ma era quella che già diede slancio al governo Berlusconi 2008-2011.

Non è una ricetta magica, ma di chiara validità scientifica, e testabile in Gran Bretagna, dove David Cameron con il suo Cancelliere dello scacchiere, George Osborne, l’ha applicata con un doppio successo: nella realtà e nel consenso elettorale. Si tratta di tagliare la spesa della pubblica amministrazione, mettendo a digiuno lo Stato, e immettendo liquidità nel sistema. Stroncando l’assistenzialismo passivo, creando un clima dove il merito è premiato e non la rendita di posizione, quale che sia, fosse anche quella del sostegno di un welfare dissipatore a chi è disoccupato e non si dà da fare.

La nostra ricetta, quella di Forza Italia, è la ricetta del ceto medio per il ceto medio che salva l’Italia, gli ridà il carburante per tornare ad essere il motore dello sviluppo e della prosperità anche dei ceti più deboli, rimettendo in azione l’ascensore sociale del merito. Siamo perfettamente consapevoli dell’esistenza di sempre più ampie fasce di povertà. Ma essa non si combatte né con le mance elettorali né con il velleitario assistenzialismo grillino.

Combattere la povertà coincide con la battaglia per lo sviluppo. Non si può distribuire quel che non c’è, se non moltiplicando debiti e piallando ogni speranza di miglioramento strutturale.

Questa base che non è solo individuabile per reddito, ma quanto a valori fondanti (libertà, famiglia, solidarietà, merito), è e sarà nello stesso tempo il motore politico del movimento repubblicano che Berlusconi sta vigorosamente lanciando di questi tempi.

Un cantiere magnifico, dove il progetto politico ed economico, sociale e valoriale è chiaro e limpido.

Le parole del nostro Presidente Silvio Berlusconi sono chiare e saranno spinta propulsiva per costruire il futuro:

“Non è la destra estrema che può battere la sinistra. È soltanto il centrodestra che può opporsi vittoriosamente. È necessario alzare gli occhi dall’Italia e guardare a ciò che succede in Europa, in particolare
in Francia e in Inghilterra.

 

Ancora di più guardiamo alla più grande democrazia occidentale, agli Usa dove in campo ci sono fondamentalmente due partiti, i Democratici e i Repubblicani. Noi in Italia abbiamo già i Democratici (si fa per dire…).
Dobbiamo dare vita a un grande movimento.

 

Bisogna guardare al grande popolo dei moderati italiani, al ceto medio che è sicuramente la maggioranza. Il nostro sforzo deve essere quello di convincere gli italiani di buona volontà e buon senso che non votano a sinistra. Bisogna far capire a tutti che solo con una grande forza, che rappresenti tutti i moderati e che sappia trasformare quella maggioranza sociale dei moderati in una maggioranza politica, consapevole
e organizzata
”.