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Brunetta: Crisi, “10 domande per la Merkel, Letta condivide?”

 

Letta-e-Merkel

 

 

“Lo avevamo intuito fin dall’estate 2011, è ormai la tesi prevalente in Europa e negli Stati Uniti e tutti gli organismi internazionali sono d’accordo: la crisi dell’euro è intrinseca alla natura stessa della moneta unica, per come è stata progettata”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un editoriale pubblicato da “Il Giornale”.

 

“È nella storia e nell’essenza dell’euro che troviamo le cause della crisi e, se volessimo, le soluzioni. Con un filo conduttore unico: il ruolo egemonico, egoistico e distruttivo della Germania e le più generali differenze tra paesi del Nord e paesi del Sud. Visto che finalmente ce ne siamo resi tutti conto, allora bisogna chiedere allo Stato tedesco il perché di quelle scelte sbagliate. Ne va della sopravvivenza dell’euro e della stessa Unione Europea. Altro che populismi”.

 

“1. Come risponde la Germania alla sanzione che la Commissione europea le ha inflitto per aver superato il limite, tra l’altro definito ad hoc nel Six Pack e nel Fiscal Compact, del 6% di surplus della bilancia dei pagamenti? 2. Come si pone il sistema bancario tedesco rispetto agli stress test cui la Bce si accinge a sottoporre gli istituti di credito dell`Eurozona? 3. Perché la Germania non vuole l’unione bancaria? 4. Come spiega, la Germania, l’andamento degli spread negli anni della crisi? 5. Perché all’inizio della crisi, in maniera del tutto inspiegabile, DeutscheBank ha venduto titoli del debito sovrano greco e italiano, innescando un circolo vizioso sui mercati finanziari? 6. Come spiega, Angela Merkel, il fatto che le imprese del suo Paese si finanzino a tassi più bassi rispetto ai concorrenti degli altri Paesi? 7. Ricorda, la signora Merkel, la passeggiata con il presidente francese Sarkozy a Deauville il 18 ottobre 2010? 8. Perché la Germania blocca il

funzionamento del Meccanismo Europeo di Stabilità? 9. Perché la Germania non vuole gli Eurobond? 10. Perché i due membri tedeschi del Consiglio direttivo della Bce hanno votato contro la riduzione dei tassi di interesse lo scorso 7 novembre?”.

 

“Un’ultima questione. Non alla Germania, ma al premier Letta. Condivide, il presidente del Consiglio, queste dieci domande? E se sì, perché non si impegna a proporle al prossimo Consiglio europeo? Questo sarebbe il miglior contributo alla pacificazione, in Europa e, perché no?, anche in Italia: fare chiarezza e fare giustizia del grande imbroglio che nel 2011 il nostro Paese e il suo presidente di allora Silvio Berlusconi ha dovuto subire. Con tutti i sacrifici che da quell`imbroglio sono derivati per tutti gli italiani”.