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IMMIGRAZIONE. La Francia non vuole i profughi. La solidarietà europea resta un miraggio

 

Mogherini

La Francia fa retromarcia ancor prima di partire. Il Presidente François Hollande e il premier Manuel Valls hanno già sconfessato il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, che una settimana fa aveva accolto con favore le direttive della nuova Agenda europea per l’immigrazione sulle quote di migranti da distribuire in tutti gli Stati membri: “Condividere le responsabilità dell’accoglienza è parte integrante della strategia”, aveva dichiarato.

Ma la strategia Ue, sul fronte francese, si è già incrinata perché è arrivato un secco no da Hollande e Valls sull’accoglienza condivisa degli immigrati:

“La decisione è stata presa con il Presidente Hollande per sgomberare il campo da ogni ambiguità”, ha precisato il Primo Ministro transalpino. La Francia, in poche parole, si è già sfilata dal disegno di solidarietà europea pensato per fronteggiare l’emergenza profughi. Un colpo di scena inatteso, a poche ore del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri e della Difesa che dovrà stabilire in che misura e come i Paesi Ue dovranno gestire le quote di migranti che varcano i confini europei.

Lady Pesc Federica Mogherini ha ribadito che bisogna condividere la responsabilità di salvare e gestire le persone in mare e affiancare a questa operazione una strategia navale contro i trafficanti. Ma il problema strutturale nella gestione dell’emergenza immigrazione è che alle parole non corrispondono i fatti.

Anzi, il fronte anti-quote registra anche l’adesione dell’Ungheria:

“La posizione del mio governo è chiara: siamo contrari alle quote obbligatorie. E credo lo siano anche altri Paesi: la Repubblica Ceca, la Slovacchia, i Paesi Baltici, la Polonia e il Regno Unito. E, se non sbaglio, ora si è aggiunta anche la Francia” ha dichiarato Szabolcs Takács, ministro per i Rapporti con l’Europa. Come incasserà questi colpi l’Ue? E il governo italiano?

Per troppi mesi il governo di Matteo Renzi ha chiuso un occhio sulle esigenze del nostro Paese sul fronte sbarchi, portando le strutture di accoglienza (e la pazienza degli italiani) al collasso. L’altro occhio era strizzato verso i vertici di Bruxelles, prodighi nell’annunciare aumenti di sovvenzioni al nostro esecutivo. Ora ci si mette anche Hollande. 

Noi speriamo che il nostro premier riapra gli occhi prima che sia troppo tardi. Perché andare avanti così, non è più possibile.

Danilo Stancato

Twitter: DaniloStancato®