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a lista dei contrari alla proposta dell’Unione europea di ridistribuzione delle quote si allunga.
A Francia, Ungheria, Paesi Bassi, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Paesi Baltici, Polonia e Gran Bretagna si sono accodati Irlanda e Danimarca. Ora l’arresto del presunto stragista marocchino a Gaggiano nel milanese, arrivato da noi con un barcone, spiega un ulteriore motivo del no.
Lo avevamo anticipato: se in linea teorica il provvedimento era condivisibile, in linea pratica è inattuabile, soprattutto a causa di invalicabili egoismi nazionali, da sempre vero cruccio della Ue. Della stessa idea è anche l’ex ministro degli Esteri, Emma Bonino, intervenuta in un’audizione al Senato sulla crisi nel Mediterraneo:
“La proposta dell’Agenda dell’immigrazione della Commissione Juncker è coraggiosa. Ma ho il timore che quando si arriverà all’approvazione definitiva, a partire dalla ripartizione delle quote, il documento verrà completamente spolpato. La proposta va sostenuta contro gli egoismi nazionali”.
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospite ieri sera a ‘Porta a Porta’, in un’altra tappa del suo tour mediatico, ha ribadito che: “L’Ue per la prima volta ha affermato che il problema non è solo italiano e i Paesi hanno accettato di mandare le navi, ma devono accettare il principio delle quote”.
Non saremo certo noi ad imporrerglielo e tantomeno riusciremo a far breccia tra i vertici dell’Ue. Semplicemente perché in Europa siamo irrilevanti e lo abbiamo ampiamente dimostrato durante il semestre europeo a presidenza italiana.
Dobbiamo smetterla di sostenere un’Europa che non ci sostiene e ci abbandona al nostro destino.
I vertici di Bruxelles si sono prodigati per mettere a punto l’operazione ‘Eunavfor Med’, una missione militare anti-trafficanti approvata dal Consiglio congiunto Esteri-Difesa dell’Ue per smantellare il ‘business model’ dei trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo. Il problema è che deve essere concordata con i governi di Tobruk e Tripoli e questo la rende praticamente inefficace.
Renzi ha un’arma per smuovere la comunità internazionale da questo stallo e gliel’abbiamo suggerita noi: minacci formalmente di detrarre i costi dal nostro contributo annuo a Bruxelles, che ammonta a 13 miliardi.
Dopodiché inizi a discutere con gli Stati membri e con i 2 governi libici contrapposti affinché si prendano rapidamente le misure efficaci per fermare questa tragedia umanitaria.
Ricomporre il mosaico che in passato ha garantito l’equilibrio sulla situazione migranti è praticamente impossibile. Ma iniziamo ad agire per tentare almeno di migliorare la situazione.
Danilo Stancato
Twitter: Danilo Stancato ®