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IMMIGRAZIONE. L’Ue diluisce in 2 anni l’accoglienza ai profughi di spettanza dei singoli Paesi. Ci prendono per i fondelli? E noi prendiamoci i fondi

 

Immigrazione

L’Italia chiama il pronto intervento, il pronto intervento arriva dopo 2 anni. Questa l’attuale situazione dell’asse Italia – Europa nella gestione dell’emergenza immigrazione. Sì, perché l’Unione europea ha deciso di diluire l’accoglienza dei profughi di spettanza dei singoli Stati membri (così come stabilito dalle quote contenute nell’Agenza europea per l’immigrazione creata all’uopo poco più di una settimana fa) in 24 mesi e limitativamente a siriani ed eritrei. Alla faccia dell’emergenza.

Non solo. I tecnici di Bruxelles hanno inserito una miriade di clausole nel processo di ripartizione dei profughi. Un percorso tortuoso in cui ad essere penalizzati sono i soliti noti: l’Italia ed i profughi stessi.

Domani la Commissione europea “limerà” ulteriormente il piano di accoglienza prima di ufficializzarlo. Ma, in questi termini, con le modifiche sostanziali alla bozza iniziale, non è più un’Agenda, ma una fregatura vera e propria.

Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha deciso di dar priorità alla forte opposizione di Francia, Spagna e Ungheria non curandosi della richiesta, disperata, di aiuto dell’Italia. In pratica la redistribuzione sarà applicabile solo per i nuovi arrivi, a patto che siano di nazionalità siriana o eritrea.

Se verranno confermate queste indiscrezioni, resteremo praticamente nella situazione attuale. Che è insostenibile. I circa 90mila clandestini già presenti sul nostro territorio continueranno a gravare sui centri d’accoglienza, mentre i 24mila che, secondo direttive, devono essere smistati negli altri Paesi Ue, lasceranno il Belpaese in 2 anni.

Il presidente Matteo Renzi continua a rilasciare dichiarazioni, ma non agisce. L’ultima:  “I leader europei sappiano che non accetteremo un no e devono capire che l’Italia non può essere lasciata da sola” è l’ennesimo rimpasto delle dichiarazioni di questi mesi.

Vada a Bruxelles, di corsa, e faccia valere le nostre condizioni. Minacci i burocrati di decurtare dalla nostra erogazione annuale all’Ue le spese sostenute per il salvataggio e sostentamento dei profughi.

Ci prendono per i fondelli? E noi ci prendiamo i fondi.

DaniloStancato

Twitter: Danilo Stancato ®