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Brunetta: Legge stabilità, “A che gioco sta giocando il Ministro Saccomanni?”

 

Saccomanni

 

 

 

“La spending review si farà. Valorizzeremo ‘l’immenso patrimonio pubblico immobiliare’. La ripresa sarà più intensa di quella certificata dall’Istat. Aggiungiamoci il monito del presidente del Consiglio Letta (‘potrete giudicarmi solo alla fine del 2014’) e il quadro sarà completo: promesse, mentre la situazione diventa sempre più grave.

 

Una legge di stabilità, a essere comprensivi, minimalista. Senz’anima e senza strategie, se non quella di tentare di ridistribuire una manciata di risorse, sottratte ad un ceto medio sempre più sofferente. Nessuna riforma pro-market, che poi è la chiave di volta per arrestare la deriva dell’economia italiana. Se non si produce di più e meglio, se non s’incentiva – anche a partire dalle poche risorse disponibili – la produttività, il Pil è destinato a crollare ed il debito, che non dimentichiamolo è un rapporto, a debordare.

 

Queste sono, nemmeno tanto in controluce, le critiche della Commissione europea e le differenze più vere con la Spagna. In condizioni peggiori delle nostre, con un colpo di reni, è riuscita a cambiare il suo orizzonte. Noi, invece, continuiamo a insistere nella politica del ‘tassa e spendi’. E mentre il ministro Saccomanni invoca il rigore finanziario, i Comuni hanno aumentato le imposte sulle abitazioni del 30%. I dati sono dell’Agenzia delle Entrate. E, sempre i Comuni, hanno messo in bilancio un prelievo sulla prima casa del 6 per mille: quell’Imu mascherata da tassa sui servizi indivisibili, per i quali il contribuente già paga l’addizionale Irpef, che dovremmo – il condizionale è d’obbligo finché non vedremo il provvedimento – aver eliminato per l’anno in corso. Ministro: a che gioco sta giocando?”.