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Brunetta: Imu, “Per Eurostat seconda rata non si copre con aumento anticipi”

 

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“Al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro dell’Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, che a quanto pare intendono reperire le risorse necessarie per cancellare la seconda rata 2013 dell’Imu sulla prima casa mediante l’aumento degli acconti Ires e Irap, ricordiamo alcune regole elementari.

 

In base ai principi generali dell’ordinamento contabile europeo (SEC 95), se un acconto di imposta supera il 100%, esso configura la fattispecie dell’anticipo di entrate future, quindi un debito nei confronti dei contribuenti, che come tale, cioè debito, deve essere contabilizzato. È come se si aumentasse l’emissione di titoli di Stato, con la sola differenza che nel caso dell’anticipo non si pagano interessi aggiuntivi.

 

Si tratta di un’evidente forzatura che difficilmente sarà lasciata passare sotto silenzio da Eurostat, l’organismo preposto al controllo statistico dei nostri conti. Rischiamo, pertanto, una nuova bocciatura e l’ennesima brutta figura. Tanto più grave dopo gli ultimi richiami della Commissione europea proprio sull’argomento sensibile della dinamica del debito pubblico italiano.

 

Attenti, quindi, a non voler imitare la Grecia. In quel caso il ‘taroccaggio’ dei conti pubblici fu molto più violento, ma l’Italia non può permettersi nemmeno l’ombra di un sospetto”.