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FI CAMERA: PA, “VOTEREMO CONTRO DDL GOVERNO, PROVVEDIMENTO INACCETTABILE”

 

 

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Il Direttivo del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati, che si è riunito quest’oggi con vari punti all’ordine del giorno, ha deciso di votare contro il ddl del governo in materia di riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche, già approvato al Senato e collegato alla manovra di finanza pubblica, attualmente all’esame della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio e calendarizzato in Aula per la discussione generale lunedì 22 giugno.

Per il gruppo di Forza Italia il provvedimento è inaccettabile e irricevibile a causa di numerose criticità. Ecco le principali:

Diciamo “no” all’introduzione del ruolo unico per i dirigenti. Il ddl conferisce una delega al Governo per disporre la realizzazione di tre ruoli unici in cui sono ricompresi, rispettivamente, i dirigenti dello Stato, i dirigenti regionali e i dirigenti degli enti locali, in cui confluiscono altresì le attuali figure dei segretari comunali e provinciali.

Diciamo “no” alla deriva autoritaria della Presidenza del Consiglio. Il ddl rafforza in maniera spropositata il ruolo di indirizzo e coordinamento del Presidente del Consiglio dei ministri e le funzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri. Tra i principi si prevede anche l’esame da parte del Consiglio dei ministri delle designazioni e nomine di competenza ministeriale, nonché una nuova disciplina degli uffici di diretta collaborazione e il rafforzamento delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio nella vigilanza sulle agenzie governative nazionali.

Diciamo “no” al nuovo sistema di valutazione affidato ad una Commissione per la dirigenza statale, non indipendente e inattuabile, anche perché priva di copertura finanziaria. Contestualmente alla realizzazione dei tre ruoli unici, il ddl prevede l’istituzione di tre commissioni: la Commissione per la dirigenza statale, con funzioni, tra le altre, di verifica del rispetto dei criteri di conferimento degli incarichi e dell’utilizzo dei sistemi di valutazione per il conferimento e la revoca degli incarichi; la Commissione per la dirigenza regionale e la Commissione per la dirigenza locale competenti, in particolare, alla gestione dei ruoli dei dirigenti, rispettivamente, regionali e degli enti locali. In particolare la Commissione per la dirigenza statale smonta il sistema di valutazione della riforma Brunetta, non offre alcuna garanzia di indipendenza (con il rischio di un pieno assoggettamento della dirigenza al controllo politico), mina l’efficienza della PA, ed è sostanzialmente inattuabile.

Diciamo “no” all’eccesso di delega insito nel provvedimento, e al potenziale conflitto di attribuzione di competenze tra Stato e Regioni, in particolare per l’istituzione del ruolo unico per i dirigenti regionali.

Diciamo “no”, infine, all’assorbimento del Corpo forestale dello Stato negli altri corpi di polizia.