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Brunetta: FI, “Per sanzioni imprese italiane perdono 8mln a giorno. Sanzioni implicano escalation, rischi finale guerra commerciale”

 

 

“Otto milioni di euro, ogni giorno, compresi il sabato e la domenica. E’ tanto l’ammontare che il sistema industriale italiano perde a causa delle sanzioni commerciali nei confronti della Russia”. Lo afferma Renato Brunetta, capogruppo di Fi nel corso di una conferenza stampa alla Camera per presentare la mozione degli azzurri anti sanzioni per la Russia. “Le sanzioni – prosegue – implicano un’escalation. Se si avvia il processo delle sanzioni non possono che essere in un sentiero incrementale, se una prima fase non ha effetto occorre una seconda e una terza fase con l’opzione finale di guerra commerciale e poi di guerra tout court senza aggettivi. Le sanzioni devono prevedere un esito finale altrimenti non sono credibili e sono solo dannose”. “Nei primi quattro mesi del 2015 – prosegue Brunetta in conferenza stampa – la riduzione dell’export verso la Federazione Russa supera infatti i 900 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Proiettando il trend (-29,5%) sui dodici mesi, la voragine si amplia a 2,8 miliardi, riportando di fatto le statistiche delle nostre vendite verso la Federazione Russa al 2009. Dal punto di vista russo, le stime per il 2015 vedono il Pil in frenata di oltre 4 punti, con un drastico calo delle importazioni amplificato dalla perdita di potere d’acquisto del rublo: oggi per acquistare un euro ne occorrono 62, un anno fa ne bastavano 47. La voce degli imprenditori: “Gli Stati Uniti sono un grande paese, ma non possono usare noi europei come soldati di trincea per le loro battaglie contro la Russia”. Senza considerare l’indotto; il ritardo nei pagamenti; le richieste di sconto e il rinvio delle decisioni di investimento da parte dei clienti russi delle imprese italiane, le perdite per i singoli settori sono le seguenti:comparto alimentare: -50%;calzature: -25%; prodotti agricoli: -20% (colpiti in particolare carni e formaggi);pellame- tessile-abbigliamento: -250 milioni di euro di vendite; macchinari industriali: -110 milioni di euro di vendite; settore automotive e metalli: -80 milioni di euro;mobili: -50 milioni;gomma plastica: -40 milioni; design: -1 miliardo fino al 2019″.