Socialize

SENATO-VIETNAM & CAMERA-PALUDE. Il governo si arrende all’evidenza. Non ha i numeri, è bloccato in una giungla di compromessi. Povera Italia

 

RenziItaliaOggi

S

e fosse una partita di scacchi, lo stallo avrebbe decretato già la fine dei giochi. La situazione di stallo, infatti, determina la fine delle mosse legali utili a portare a termine la partita per il giocatore e la conclusione anticipata della disputa. La scacchiera in questione è il Parlamento e il giocatore è Matteo Renzi.

L’agenda del sedicente Presidente del Consiglio è fittissima, la pausa estiva incombe, gli impegni rispettati fino ad oggi praticamente prossimi allo zero.

Ed ecco che la scacchiera si è progressivamente trasformata in una polveriera infestata di mine da disinnescare, che rispondono ai nomi di: riforma costituzionale, scuola, pensioni, riforma della Pubblica amministrazione, prescrizione, riforma Rai, unioni civili, reato di tortura, nuova class action e conflitto d’interessi. E citiamo solo le principali.

Al Senato, inutile girarci intorno, il premier non ha i numeri. Le battaglie di questi mesi hanno già prodotto 2 vittime illustri: la riforma della Rai e il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili, slittati in autunno, nella speranza (tutta renziana) che il tempo faccia miracoli. E mentre il Presidente del Consiglio continua, a parole, ad accelerare su tutto, ci pensano i suoi stessi alfieri di governo a tirare il freno a mano.

vignetta-renzi+

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si è appellato in questi giorni alla calma. Sulle riforme non c’è fretta, insomma.

Un po’ quello che sostiene la minoranza democrat che, dopo aver presentato il documento dei 25 sul Senato elettivo, ha ribadito che è meglio una buona riforma a settembre che una brutta a luglio. Sempre dato per possibile che a settembre qualcosa cambi.

E Renzi che farà? Ha pronta, (ne)anche qui, la terza via?

Non crediamo. Anche perché se il Senato è un Vietnam moderno, la Camera è oramai ridotta ad una palude.

Basti pensare al rinnovo delle Commissioni.

Una situazione indecente, così l’ha definita l’On. Renato Brunetta: “La maggioranza è in stato comatoso. Dilaniata al proprio interno sull’assegnazione delle presidenze delle Commissioni, chiede l’ennesimo rinvio alla Camera. Una situazione indecente. Mi auguro che la Presidente Boldrini non subisca questo ennesimo diktat del Pd e dei suoi cari”.

A suon di rinvii, il Giglio magico spera di trovare la quadra.

Ma questo Giglio magico sta perdendo i petali già in estate. Figuriamoci in autunno.

 

Povera Italia.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato