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IL MATTINALE (FI): NO REFERENDUM UE IN ITALIA PRODUCE DEFICIT, E’ ORA DI CAMBIARE

 

 

“La vita dell’Unione europea è progressivamente divenuta, a partire dal trattato di Maastricht (1992) fino ad oggi, parte integrante della vita politica interna. L’Italia, come tutti gli altri membri dell’Unione ha progressivamente ampliato la sfera di poteri conferiti all’Unione mediante limitazioni della propria sovranità”.

Lo scrive “Il Mattinale” (www.ilmattinale.it), la nota politica redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.

“La crisi finanziaria ha reso ancora più cruciale il ruolo delle istituzioni sovranazionali nella vita degli Stati. La vicenda greca dimostra quanto ormai il destino delle nazioni che fanno parte di questa comunità di diritto sia, nel bene e nel male, condizionato dalle scelte sovranazionali. All’interno del consesso europeo ciascuno Stato, attraverso i propri rappresentanti, manifesta le proprie posizioni e concorre alla determinazione delle scelte fondamentali. Il diritto europeo però rimette alle decisioni interne il modo in cui la volontà dei singoli Stati si forma”.

“Da alcuni decenni si va diffondendo in molti paesi d’Europa la prassi di sottoporre a referendum le scelte fondamentali relative all’Unione europea (ad es. Irlanda, Francia, Olanda, Grecia, Regno Unito ecc.), nella convinzione che gli istituti di democrazia diretta valgano a rafforzare la legittimazione delle scelte nazionali ed a sostenere la posizione dei singoli stati membri all’interno dell’Unione”.

“Nel dibattito europeo si è anche discusso dell’istituzione di dispositivi di tipo referendario direttamente al livello dell’ordinamento sovranazionale, ma una tale decisione non è stata ancora assunta. L’Italia, che pure ha una tradizione referendaria sulle scelte di maggior valore sia di politica interna (il referendum monarchia/repubblica o importanti referendum ex art. 75 Cost.) sia relativamente proprio all’Europa (referendum di conferimento di mandato costituente al Parlamento europeo nel 1989), non prevede alcun istituto che consenta di sottoporre a decisione popolare le scelte più importanti riguardanti l’Europa”.

“Ciò determina, anche comparativamente rispetto agli altri paesi che presentano tali istituti, un deficit di legittimazione e di democrazia nelle decisioni che indebolisce e rende asimmetrica la posizione italiana rispetto a molti altri partners. Per questo, è ora più che mai necessario colmare tale lacuna, e proporre una modifica del dettato costituzionale che permetta al popolo italiano di avere gli strumenti per legittimare le decisioni prese a livello sovranazionale, e di far sentire la propria voce in Europa”, conclude “Il Mattinale”.