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Brunetta: Grecia, “In Europa non può comandare solo Schäuble”

 
“Una volta tanto ha ragione Renzi. Nessun trionfalismo. Ovviamente meglio un accordo che nessun accordo. Meglio un compromesso che la rottura. Detto questo, però, i problemi rimangono ancora tutti aperti. E i problemi non si chiamano Grecia, ma si chiamano Europa. Con l’Italia assente, senza idee, senza proposte, chiamata solo a pagare e obbedire. Non era mai successo.
Il problema dei problemi si chiama bassa crescita dell’Europa. Il problema dei problemi è che l’Europa, dopo sette anni, non è ancora uscita dalla crisi.
Quello che stiamo vivendo è il frutto delle politiche di rigore, del ‘sangue, sudore e lacrime’, imposte dalla Germania e subite da tutti gli altri. La vicenda greca è solo l’ennesimo capitolo di una crisi di governance dell’Unione che ad oggi risulta irreversibile.
Questa Europa a egemonia tedesca – a livello economico, politico e culturale – non ci piace. Questa Europa tutta ‘sangue, sudore e lacrime’; questa Europa tutta rigore; questa Europa tutta cessione di sovranità economica senza costruzione politica non ci piace, e non va lontano. Non può andare lontano.
Non può essere solo il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, a comandare. Non è questa l’Europa dei nostri padri, De Gasperi, Adenauer, Schuman, Spinelli, Monnet.
Con il paradosso che le nuove risorse destinate al salvataggio della Grecia, per quanto necessarie, senza crescita dell’Europa, siano ancora una volta soldi buttati.
La soluzione è sempre la stessa: basta con questa Europa egoista, miope, burocratica. La Germania deve reflazionare e azzerare il surplus delle esportazioni accumulato in tutti questi anni.
Senza reflazione della Germania e senza un New deal, vale a dire un vero piano di investimenti di almeno 1.000 miliardi di risorse fresche, questa Europa è destinata a implodere”.