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PIEMONTE & SICILIA. L’instabilità del Pd si propaga nelle amministrazioni delle regioni e nelle città. Il bollettino della malagestione si arricchisce di nuove puntate

 

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ratelli d’Italia, l’Italia s’è persa. E la colpa è del Pd.

La nostra rubrica sui disastri nelle amministrazioni gestite dai democratici si arricchisce, ahinoi, ogni giorno, di pagine di storia di cui non andare fieri. Oggi ci concentriamo in particolare su Piemonte e Sicilia, iscritti da tempo alla fiera della mala gestione. Come abbiamo approfondito negli ultimi tempi, oramai il PIEMONTE è sinonimo, suo malgrado, di firme false, protagoniste di alcune liste elettorali che hanno permesso a Sergio Chiamparino di diventare governatore della regione. Il segretario regionale Davide Gariglio (Pd), ha preannunciato le dimissioni, a seguito della sentenza pronunciata dal Tar sulla falsificazione delle firme. Un atto di coerenza da parte dell’esponente dem, una voce fuori dal coro nel disastro morale e politico del Partito democratico:

 

“Il recupero della credibilità del Pd è per me la preoccupazione principale. Sono convinto che serva cercare la più ampia condivisione per il futuro del partito per questo so che non è la scelta più renziana, ma sento che rappresenta il percorso migliore”. Il recupero della credibilità dovrebbe essere la preoccupazione principale di tutti gli esponenti del Partito democratico. Sappiamo bene che non è così e che a rimetterci, come al solito, sono i cittadini ed il Paese.

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Da Nord a Sud, la litania non risparmia nessuno. La SICILIA, ribattezzata ‘Grecia italiana’ per la catastrofica situazione socio-economica, registra l’ennesima puntata della telenovela Rosario Crocetta. Il governatore siciliano incassa lo sciopero di 57 dipendenti della società ‘Sicilia e-Servizi’ (che si occupa della gestione dei servizi informatici), sul piede di guerra per i contratti. La scadenza è prossima (22 luglio), ma la regione non ha rilasciato nessuna comunicazione, provocando la frattura con i sindacati. Con lo sciopero di questa società, tutte le attività di informatizzazione sono congelate: pagamento stipendi, 118, posta elettronica, gestione del bilancio, contabilità, ragioneria. Un blackout totale. Le divisioni interne al Partito democratico creano disagi nazionali. Ma i dem sembrano non capire l’antifona. E se l’Italia sta sempre peggio, a quanto pare, pazienza.

Danilo Stancato

Twitter: DaniloStancato