Socialize

Brunetta: Ue, “Problema eurozona è surplus Paesi del Nord, dimezzarlo vale 150 mld”

 

 

“Il problema dell’eurozona si chiama surplus delle esportazioni rispetto alle importazioni. In particolare il problema è il surplus della Germania, che nel 2014 (ultimi dati disponibili) ammontava a 220 miliardi di euro, vale a dire il 7,6% rispetto al Pil, che, sempre nel 2014, era di 2.904 miliardi.

Per questo motivo, la Germania è sotto procedura di infrazione Ue. Secondo le regole del Six Pack, confluite nel Fiscal Compact, infatti, la media del surplus degli ultimi 5 anni non deve superare il 6%, mentre la media del surplus della Germania nel periodo 2010-2014 è del 6,5%.

Insieme alla Germania, i maggiori surplus dell’eurozona sono stati registrati da Olanda (10,9%), Svezia (6,8%) e Danimarca (6,3%). Guarda caso tutti paesi del Nord Europa, gli unici che dalla crisi dell’euro in questi anni ci hanno guadagnato.

La Germania, quindi, insieme ai suoi Stati satellite, deve rientrare, come previsto da Six Pack e Fiscal Compact, al di sotto del 6%, cosa che finora non ha fatto, e spendere il proprio surplus per cambiare il metabolismo dell’eurozona.

A ben vedere, la riduzione dei surplus dei paesi del nord Europa sotto il 6% si presenta anche come l’unica medicina in grado di ridare sviluppo all’area euro. In caso contrario, la situazione rimarrà stagnante e duale.

Un esempio: dimezzare il surplus della Germania significa mettere in circolo almeno 100 miliardi di euro (3,5 punti di Pil tedesco); 150 miliardi se anche Olanda, Svezia e Danimarca faranno lo stesso.

Il risultato sarà un piccolo positivo aumento dell’inflazione nell’eurozona (sappiamo bene quanto ce n’è bisogno), la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, un aumento della domanda interna, con conseguente aumento dei consumi, degli investimenti, e una spinta positiva alla crescita di tutta l’area euro, che attualmente è ferma, come previsione per il 2015, all’1,5%.

Una reflazione consistente dei paesi in surplus potrebbe, quindi, portare più sviluppo e maggiore occupazione e benessere per tutti. Incluso un positivo effetto in termini di sostenibilità dei debiti pubblici. Insomma, quell’innesco positivo che l’Europa sta cercando da parecchio tempo e finora non ha mai avuto.

Ultima considerazione: se la Germania reflaziona, oltre che diventare più simpatica, migliora anche il benessere del popolo tedesco, cosa da non sottovalutare dal punto di vista del consenso di chi è al governo”.