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IMU. Da Renzi alla Serracchiani, passando per Nicodemo, Finocchiaro, Nardella, Romano e Marcucci. Quanti Pinocchio in questo Pd

 

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Lode a te, o Renzi.

Il motto dei democrat sostenitori del Presidente del Consiglio è questo. Qualsiasi cosa egli dica o faccia, a costo di contraddire se stessi. La cartina al tornasole di questo trasformismo incallito l’abbiamo avuta in questi giorni, con il polverone mediatico che si è alzato dopo le recenti dichiarazioni del premier sul taglio, previsto per il prossimo anno, dell’Imu sugli imbullonati e dell’Imu agricola, per poi passare nel 2017 all’Ires e all’Irap e nel 2018 agli scaglioni Irpef e alle pensioni.

 

Il taglio delle tasse è un ottimo pilastro per far ripartire l’economia, sicuramente. Ma Renzi non lo fa con convinzione, lo fa per riacquisire qualche punto agli occhi degli elettori, ripetutamente bistrattati dai suoi annunci, rimasti sempre tali. Ora lancia l’amo del taglio delle tasse, sperando che, ancora, qualche sprovveduto abbocchi. Noi non lo siamo. E Nemmeno i cittadini italiani.

Sprovveduti e sguarniti sono i Dottor Jekyll e Mr Hyde di turno o, se preferite, più semplicemente i Pinocchio del Pd, i vari Nardella, Finocchiaro, Serracchiani, Romano, Marcucci e Nicodemo.

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Il loro “archivio” su Twitter parla chiaro: hanno condotto 2 anni fa una battaglia contro l’abolizione dell’Imu, solamente per attaccare Silvio Berlusconi ed Enrico Letta per poi accogliere festanti la notizia della sua prossima abolizione da parte di Matteo Renzi. Populismo, trasformismo, demagogia, servilismo. Chiamatelo come vi pare. Resta indecoroso. Un ottimo articolo de “Il Tempo” di ieri, di Daniele Di Mario lascia poco spazio ad altre interpretazioni.

 

Francesco Nicodemo: “Parliamo di emergenza abitativa e di sfratti. Basta parlare di Imu”, “Vabbuò Napoletano. Tutto sto discorso e non dici che l’abolizione dell’Imu è una vaccata?”, “Povertà, disperazione e disoccupazione, e noi parliamo di Imu. Andatevene a fanculo”. (2013).

 

Debora Serracchiani: “L’Imu non è la priorità, il tema dei temi è la rivisitazione del patto di stabilità per rimettere in circolo risorse e rilanciare l’economia” (2013).

 

Andrea Marcucci: “Mi auguro che il Pd nei prossimi mesi riesca a far approvare dal governo anche qualche sua proposta”, in riferimento all’abolizione dell’Imu da parte del governo Letta. (2013).

 

Dario Nardella: “Sbagliato fare dell’Imu la madre di tutte le battaglie. Ci vuole una riforma complessiva del fisco, prima liberiamo il lavoro”, “Tutta questa euforia sull’abolizione dell’Imu mi pare esagerata. Prima capiamo bene a quale prezzo la tagliamo”. (2013).

 

Anna Finocchiaro: “Certo che si possono ridurre le tasse. Ma l’Imu, dopo aver cancellato in modo demagogico l’Ici, serve anche ai Comuni”. (2013).

 

Andrea Romano: “Decreto Imu da rivedere: la cambiale elettorale rischia di essere pagata da tutti”. (2013).

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2 anni dopo, la metamorfosi è completa. Viva l’abolizione dell’Imu! Con quale faccia gli esponenti del Pd guardano negli occhi i propri elettori? Con quella di Matteo Renzi, ovvio.  Che il 20 maggio del 2013 cinguettava: “Per creare lavoro dobbiamo dare una visione per i prossimi 20 anni. Il problema non è l’Imu”. Per dire.

Danilo Stancato

Twitter: DaniloStancato