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DIMISSIONI LETTA. “Stima e affetto per Enrico Letta, ma le sue dimissioni sono state un momento doloroso per la nostra democrazia. Ingiustificabile l’assenza in Aula di Renzi, questo il suo stile. Noi chiediamo al presidente del Consiglio chiarezza sul colpo di Palazzo che, con l’avallo di Napolitano, mandò a casa Letta. Un passaggio oscuro”. (L’intervento a Montecitorio del Presidente Renato Brunetta)

 

 

 Letta

 

 

Signor presidente,

 

nell’annunciare il voto contrario di Forza Italia alle dimissioni del presidente Enrico Letta, vorrei innanzitutto rappresentargli tutta la mia stima, il mio affetto e la mia amicizia. La mia e quella di tutto il mio gruppo parlamentare.

 

Al di la dell’ipocrisia, ci saremmo aspettati, per un atto di dovuto riguardo, la presenza in Aula della presidenza del Consiglio. Ma si sa che lo stile non sembra più essere la cifra della politica di oggi. Di fronte al suo predecessore che dà le dimissioni da deputato, la presenza del presidente del Consiglio sarebbe stata un atto dovuto, di stile, politicamente significativo. Ripeto, ci rammarica molto l’assenza del presidente Renzi.

 

Al di la dell’ipocrisia e degli applausi meritati, questo è un momento doloroso per quest’Aula e senza indulgere alla retorica vorrei dire che è anche un momento doloroso per la nostra democrazia.

 

Ci devono essere state ragioni molto gravi per rinunciare al mandato parlamentare, per rinunciare a un incarico che impegna moralmente chi lo riceve, e non cito solo l’articolo 67 della Costituzione, ma l’impegno morale e politico che so albergare nel cuore e nella mente del presidente Letta.

 

Proprio per questo, perché questo è un momento doloroso e grave, e ripeto al di la degli applausi e della tanta ipocrisia che ho visto, abbiamo anche parimenti il dovere della verità davanti agli italiani.

 

Non citeremo qui le intercettazioni, è un metodo che ci ripugna. Di certo ci hanno colpito le sue valutazioni, presidente Letta, che lasciavano intendere non solo una comprensibile delusione, ma l’avvertenza di come l’istituzione della presidenza del Consiglio, nel passaggio dalla sua presidenza a quella del presidente Renzi, sia stata offesa da un colpo di Palazzo.

 

Vorrei impegnare quest’Aula a un atto di riflessione, di chiarezza, di trasparenza, vorremmo capire fino in fondo quello che è successo in quel gennaio 2014. Vorremmo capire cos’è successo in quella crisi extraparlamentare. Noi eravamo già all’opposizione, non è per questo che cito quel momento, ma vorremmo capire fino in fondo cosa portò alla destituzione di fatto di un presidente del Consiglio che fino a pochi giorni prima, al giorno prima, aveva la fiducia di questo Parlamento, con un leader che non era stato eletto, che pure costituzionalmente aveva i titoli perché certamente avrebbe ottenuto la maggioranza.

 

Fu quel passaggio un momento oscuro, doloroso, che deve essere spiegato. E io non voglio fare nessuna offesa al presidente Letta, non chiedo a lui questa spiegazione. Questa spiegazione la chiedo al presidente Renzi.

 

Un colpo di Palazzo avallato dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Per questa ragione, per questa richiesta forte, alta, di chiarezza e di trasparenza, noi voteremo ‘no’ alle dimissioni. Noi voteremo ‘no’ alle sue dimissioni, presidente Letta, per produrre chiarezza, gettare luce sul buio di una vicenda che è stata una ferita per la nostra democrazia.

 

Grazie signor presidente.