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ROMA. La Capitale d’Italia zimbello del mondo. Sul ‘New York Times’ le immagini del degrado.Colpa della ditta Renzi&Marino

 

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oma “zimbello” mundi. La SRL Renzi&Marino ce l’ha fatta. Roma è finita in prima pagina sul New York Times.

 

Ma non per meriti o per i monumenti, o per eventi o altro. Ma per l’incuria, il degrado e l’abbandono in cui versa la città. Società a responsabilità limitata, questo rappresentano Matteo Renzi ed Ignazio Marino oggi.

 

Ogni volta che c’è un problema, e a Roma come in Italia ce ne sono a iosa, non è mai colpa loro. La responsabilità è sempre di qualcun altro, spesso dei predecessori, spessissimo del centrodestra a prescindere. Mai un’assunzione di oneri, mai il senso del dovere. Parole, giustificazioni, mistificazioni. Marino fa spallucce e Renzi scappa.

 

Così le immagini e i racconti sullo sfacelo della Capitale fanno il giro del mondo, subito dopo il disastro mediatico di Mafia Capitale.

 

“Il declino di Roma, di nuovo?”, si chiede il New York Times pubblicando una foto di un vicolo del Rione Trastevere, immerso nei rifiuti e nelle erbacce. Trastevere, quindi pieno centro. Non sarebbe accettabile nemmeno nella periferia più lontana, ma così, a 2 passi dal Tevere l’impatto è sicuramente più forte.

 

“Le sterpaglie in alcuni parchi sfiorano le ginocchia, i lavoratori della metropolitana, scontenti, hanno rallentano il servizio a passo d’uomo, un incendio ha reso il più importante scalo della città (Fiumicino), caotico e affollato, gli arresti di funzionari pubblici si accumulano rendendo evidenti le infiltrazioni criminali nel governo della città. Tutto questo si aggiunge a quello che i romani chiamano ‘degrado’: il degrado dei servizi, degli edifici, della qualità della vita e alla sensazione generale che la loro antica città, ancora più del solito, stia cadendo a pezzi”.

Questo un passaggio del reportage che stronca Roma. Con un unico errore: non si tratta della sensazione di Roma che cade a pezzi, ma della realtà. E fa ancora più rabbia assistere all’incompetenza di Marino e Renzi, che lasciano passare il tempo senza raddrizzare di un millimetro la situazione. Immagini e parole rimbalzano nella rete tant’è che tutte e 3 le edizioni del New York Times (Americana, Internazionale e Online) rilanciano la notizia. Puntuale arriva la ‘genialata’ di Marino. Piuttosto che recitare un gigante mea culpa, il sindaco della Capitale incalza, prendendosela con la traduzione: “Nessuno pretende che le agenzie conoscano le lingue, ma il titolo: ‘A virtuous mayor versus Rome’s vice’ è stato tradotto ‘Il sindaco è onesto ma lo è abbastanza per fermare il declino della Città Eterna?’. Mentre in inglese, lingua che conosco, significa: ‘Un sindaco virtuoso contro i vizi di Roma’. Se avessimo tradotto così la versione di inglese o di latino a scuola avremmo preso 3”.

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Che è proprio il voto che merita il sindaco. Un bel 3. Sia per la risposta ridicola, sia per la gestione della città. Il tutto condito dalla classica gaffe di chi è impacciato in qualsiasi cosa faccia: il NYT, come abbiamo scritto, è uscito in 3 edizioni, con 3 titoli diversi. Ebbene quello che ha tradotto (correttamente) L’NSA è quello dell’edizione americana. Comunque, bazzecole. Il contenuto è una stoccata all’allegro, non si sa per quale motivo, chirurgo. Ma lui non è l’unico responsabile.

Quando una città precipita nel degrado, il Presidente del Consiglio ha il dovere di intervenire, prima sanando la situazione o per lo meno invertendo la rotta e poi rimuovendo chi è in adeguato. Ma Renzi non ha fatto e non sta facendo niente di tutto ciò e non solo a Roma. 

E noi non possiamo sopportare l’Italia e la sua gloriosa Capitale ridotte così. Renzi se ne vada. E Marino lo segua.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato