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CAOS SICILIA E ROMA – Il fronte romano e quello siculo: aggiornamento del bollettino maledetto di Renzi

 

Marino_renzi

Che Renzi soffra le vicende romane e sicule del suo Partito democratico è ormai cosa nota. Le disprezza, quasi come fossero una peste sul suo governo. La sua volontà è quella di renzizzarle il prima possibile.

Ci riuscirà? Le sue manie di grandezza vorrebbero che entrambe fossero inserite nel carrozzone delle amministrative 2016, anno in cui si voterà in altre grandi città come Napoli e Milano. Città dove il centrodestra rischia fortemente di vincere. Cercherà di pareggiare i conti grazie alla Roma delle Coop rosse, o magari nella Sicilia post Crocetta con la collaborazione del Nuovo centrodestra alfaniano? Al momento è fanta politica, ma il suo disegno lentamente prende forma seppur con qualche intoppo.

Il golpe in SICILIA lo potremmo definire zoppo, d’altronde se voleva far fuori Crocetta avrebbe potuto organizzarsi sul piano amministrativo, dal momento che la Sicilia e il suo quadro di bilancio mostrano segnali preoccupanti con un debito aumentato fino al 32,53%. Invece Renzi coadiuvato dai suoi giornaloni di riferimento ha trovato terreno fertile per una crociata contro Crocetta basata sul nulla.

L’arma utilizzata è la solita spara fango, quella sulle intercettazioni. È andata male però, ed ora “l’Espresso” si ritrova due cronisti indagati per pubblicazione di notizie false e tendenziose; e pensare che qualche settimana fa il settimanale di De Benedetti titolava un bel paginone così: “Il potere del fango”. Brutta storia.

A ROMA la partita si prospetta ancor più complicata, Marino si sta dimostrando un osso duro e la mediazione del commissario Pd Orfini non soddisfa i gusti del premier. Quest’ultimo, abile come non mai, ieri ha sorpreso tutti anticipando la sua visita sul palco della festa dell’Unità.

Un abile stratagemma per evitare l’incontro con il sindaco Marino. La frattura tra i due è sempre più netta e lo dimostra ancora una volta la lettera di Renzi pubblicata su “Il Messaggero” di oggi. Sostanzialmente il messaggio è il seguente: caro Marino se sei in grado vai avanti, altrimenti ti fermi. Un dubbio che di per se già nasconde un fallimento. Renzi probabilmente è convinto che Mafia Capitale e il sindaco Marino siano tra le principali cause del fallimento delle ultime amministrative. Come dargli torto. Sbaglia però pensando che facendo la guerra a Marino, stia portando avanti un piano di rinnovamento del partito. In realtà sta rottamando il partito stesso.

Noi ci auguriamo che Roma possa realmente tornare al voto il prima possibile, il perdurare di questa tragicomica situazione oltre a danneggiare l’immagine della città anche sul piano internazionale rischia di compromettere ulteriormente il futuro politico della Capitale.

Con il passare del tempo, la possibilità che presunte forze politiche anti sistema possano imporsi diventa sempre più plausibile. Per non parlare della tensione sociale che di giorno in giorno cresce nelle strade; un sindaco delegittimato altera il sistema degli equilibri e lo sciopero bianco dei mezzi di trasporto pubblico ne è la triste conferma.

Forza Renzi, questa volta fai presto veramente; sciogli il comune per infiltrazioni mafiose. Torniamo al voto e vinciamo noi. Con il metodo Venezia is possible.

Stefano Peschiaroli

TW @StePeschiaroli