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(MAL) GOVERNO. I casi di Sicilia, Campania e Puglia. Per non parlare di Roma. La fiducia in Renzi è ai minimi storici

 

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a fiducia in Matteo Renzi e nel suo governo precipita inesorabilmente. E non può essere altrimenti, visto che dove ‘passa’ il Pd cresce solo il disagio. Gli italiani sono stanchi di vivere nel degrado, nell’illegalità, nella sporcizia, nel malessere e nella paura. ROMA e la sua desolazione sono finiti sul New York Times e, ieri, anche su Le Monde. Chi ci governa e amministra è, oramai, il simbolo dell’incapacità. E, purtroppo, è un discorso che può essere esteso a tutto il Paese, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Una litania maledetta e senza fine.

 

In SICILIA la vicenda dell’intercettazione presunta sul governatore Rosario Crocetta ha distolto l’attenzione dai reali problemi della regione, ribattezzata ‘Grecia italiana’. Mentre i giornalisti de ‘L’Espresso’, autori dell’articolo incriminato, sono indagati per falsa notizia e calunnia, Crocetta si barcamena in un contesto di ingovernabilità totale. Ieri ha dichiarato: “Ci sono le condizioni per portare avanti un’azione riformatrice in questa legislatura e cambiare in modo definitivo questa regione, in collaborazione con tutte le forze politiche”. L’unico modo per far ripartire la regione è sostituire lui e tutti i suoi uomini che hanno dimostrato in questi anni (quasi 3) la totale incapacità di gestire una regione chiave come quella siciliana. Lo stesso Matteo Renzi vorrebbe mandare a casa Crocetta, come Marino, ma se li tiene, perché andare a nuove elezioni in tempi brevi equivale ad una débâcle su tutta la linea.

 

In PUGLIA i primi passi della nuova giunta regionale sono passi falsi. “Mi aspettavo la partenza sprint di un Presidente così legittimato dal voto come Michele Emiliano. Così come sono stupito dal suo silenzio sulla manovra che il governo ha deciso sulla sanità”, ha dichiarato l’On. Rocco Palese. In questa fase embrionale la giunta Emiliano sembra muoversi al buio. “A Emiliano è stato tributato un largo consenso, possiede una larga legittimazione per decidere. Il governatore sa quello che deve fare. E tuttavia constato che sui fondi Ue 2014-2020 non è stato ancora impegnato un euro (anche per colpa del governo), sul Piano rurale non sono stati inviati a Bruxelles i chiarimenti richiesti e sull’emergenza sanità non è stato approvato alcun atto. Mi auguro – ha concluso Palese –, per il bene della Puglia, che tutto si rimetta sul binario giusto”. Ce lo auguriamo anche noi.

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Risalendo in CAMPANIA troviamo lo spauracchio (per i campani) Vincenzo De Luca. Dopo essere stato rimesso in sella dal Tribunale civile di Napoli, il Presidente campano cavalca a briglie sciolte. Ieri ha azzerato i vertici di Soresa ed Eav, due settori strategici, sanità e trasporti. Come già era nell’aria, il nuovo Presidente di Eav sarà il commercialista Umberto De Gregorio, dirigente del Pd. Per Soresa, la Società Regionale per la Sanità, De Luca ha individuato Gianni Porcelli, ex sindaco di Mugnano, sfiduciato dalla sua maggioranza nel 2014. Nel Cda della società entrerà anche Giulia Abbate, ex consigliere regionale del Pd. E qui De Luca ha mostrato di che pasta è fatto: la nomina dei nuovi vertici della Soresa è infatti illegittima, perchè Porcelli e Abbate non hanno i requisiti previsti dalla legge regionale in materia di nomine. L’articolo 4 sancisce che non possono essere assegnati ad incarichi di competenza della regione: “candidati non eletti alle elezioni regionali per gli otto mesi successivi all’elezione stessa”. E’ la cosiddetta norma antiripescaggio dei trombati. E Porcelli e Abbate trombati lo sono. Alle elezioni di maggio, infatti, Porcelli è stato candidato con Campania libera, mentre la Abbate con il Pd. “De Luca predica male e razzola peggio. Le prime nomine recuperano i trombati. I non eletti non possono trasformarsi automaticamente in manager, come non diventano manager i sostenitori dei diversi comitati elettorali” hanno dichiarato gli Onorevoli Armando Cesaro e Paolo Russo. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino in Campania si prefigura un futuro buio. Speriamo venga liberata presto da questa maledizione.

D’altronde è stato proprio Matteo Renzi a lanciare l’ultimatum: o si governa o si va a casa. Ecco. Fate il vostro dovere o andate a casa.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato