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VACANZE ROMANE. Ma non nel senso di periodo di relax. Ma nel senso di vacanze istituzionali, mancanze, buchi nella gestione della Capitale. Ignazio Marino ed il governo giocano con la dignità di Roma e della democrazia. La Capitale non merita questo presente inglorioso

 

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acanze romane. Ma non nel senso di periodo di relax. Ma nel senso di vacanze istituzionali, mancanze, buchi nella gestione della Capitale. Il triste remake del film capolavoro diretto da William Wyler e interpretato da Gregory Peck e Audrey Hepburn, ha come protagonista indiscusso il sindaco Ignazio Marino, coadiuvato dal prefetto Franco Gabrielli e dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Sullo sfondo 2 anni di buio per la Città Eterna e, cosa ancor più grave, della luce in fondo al tunnel neanche la traccia.

 

Tutto il mondo si è occupato dello sfacelo che ha travolto Roma. Le prime pagine dei giornali internazionali più autorevoli hanno diffuso le immagini del degrado che oramai è una peculiarità della Capitale. Il governo ha dato il colpo di grazia alla dignità di Roma e alla democrazia, commissariando di fatto il sindaco, lasciandolo però al suo posto, configurando quindi i reati di omissione e di abuso in atti d’ufficio.

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Che fine ha fatto Ignazio Marino in tutto ciò? Se lo chiede anche l’On. Renato Brunetta di Forza Italia, intervistato da Radio Radicale.

 

Marino è ancora in vacanza? Io penso che questa sia una cosa indecente. Indecente, inaccettabile, indecente la risposta del governo e indecente avere un doppio sindaco. E’ stato scritto da qualcuno ‘abbiamo un doppio Papà, perché abbiamo due Papi, abbiamo il doppio sindaco, mi sembra un po’ eccessivo. Per voler mettere sotto tutela Marino il governo ha creato un precedente spaventoso, la messa sotto tutela di un’istituzione democratica quale quella del sindaco. Ma quando andremo a votare nei prossimi anni, spero prima possibile, voteremo il sindaco, con le cose che ha fatto o non ha fatto, o andremo a votare il sindaco che ha ricevuto gli aiutini dal prefetto Gabrielli, dal governo, dal ministro degli Interni? Mi spiace che il mio amico Pannella non abbia tuonato contro questa ferita mortale alla democrazia. ‘Conoscere per deliberare’, dice Marco, diritto alla conoscenza. Ecco, il cittadino ha diritto a conoscere quello che ha fatto il sindaco e quello che non ha fatto il sindaco. Ma se il sindaco è un buono a nulla e viene salvato dal governo, questa è una ferita mortale alla democrazia. Allora votiamo il governo, non votiamo il sindaco. Votiamo Gabrielli, votiamo la prefettura. Che si candidi la prefettura, la prefettura di Roma si candidi alle elezioni, ma non si candida come cittadino, si candida come prefetto”.

 

Speriamo veramente che si vada a votare al più presto. Non è più tollerabile vedere Roma ridotta così, prima vittima dei torbidi giri di Mafia Capitale, Coop e corruzione, ora spettatrice del teatrino di interrogatori e processi agli accusati che si spacciano per persone integerrime. In mezzo, 2 anni di agonia che siamo stanchi anche solo di ricordare. Roma non merita questo.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato