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Brunetta: Lavoro, “Aumentano scoraggiati, per più posti serve crescita al 2%”

 

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“Molto semplicemente i dati mensili sul mercato del lavoro vanno presi sempre con le molle, perché sono soggetti ovviamente a variazioni stagionali. Contano molto di più i dati tendenziali. Il dato tendenziale medio strutturale per l’Italia sul tasso di disoccupazione è un livello molto alto,  tra i più alti in Europa, oltre il 12%”.

Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un’intervista a Class Cnbs, a margine del Forum Ambrosetti, a Cernobbio.

“Che ci siano variazioni congiunturali di mese in mese questo è fisiologico. Nel caso specifico c’è stata, sì è vero, una diminuzione del tasso di disoccupazione, però mensilmente c’è stato anche un aumento degli inattivi, vale a dire degli scoraggiati, quindi molto probabilmente una parte, una gran parte dei disoccupati, hanno abbandonato il mercato del lavoro, non hanno più cercato lavoro perché pensano che non ci siano più possibilità di trovarlo”.

“Quindi l’effetto scoraggiamento è un effetto negativo per quanto riguarda una valutazione dell’economia che è legato alle prospettive di crescita. Se le prospettive di crescita non sono buone chi aveva fatto azioni per cercare lavoro smette di farle ed entra negli inattivi, cioè tra quelli che non cercano più. Al di là di queste cose che si insegnano ai primi anni dell’università, c’è da dire che il nostro mercato del lavoro continua a non funzionare: una disoccupazione troppo alta, un tasso di occupazione tra i più bassi d’Europa. A noi mancano tra i due e i tre milioni di posti di lavoro espliciti, c’è una gran componente di lavoro sommerso e lavoro nero soprattutto da parte immigrati”.

“Quindi non è con questi numeri congiunturali molto discutibili che si può cantar vittoria e dire che la situazione è risolta. Tutt’altro, anche perché, lo dico per l’ennesima volta, l’unico vero modo per creare posti di lavoro  è il tasso di crescita, la crescita economica. O si cresce stabilmente almeno per un anno oltre il 2% o non c’è trippa per gatti, in altri termini, non si creano posti di lavoro, lo stesso dicasi per il Jobs Act”, ha aggiunto Brunetta.