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SCUOLA. Assunti, ma assenti. Il 70% dei precari preferisce congelare la nomina in ruolo e trovare una supplenza non troppo lontano da casa. Vince la pigrizia sul dovere di privilegiare l’insegnamento

 
Scuola
Ieri è ripartita la scuola per circa 9 milioni di studenti ed è partita anche la Buona Scuola del governo Renzi.  

 

Per tutta la giornata è stato un susseguirsi di numeri e dati, poco veritieri, poco precisi, poco comprensibili.

 

Il governo ha pubblicizzato le fantomatiche 100.000 nuove assunzioni e il premier Matteo Renzi ha rincarato la dose su Facebook:

 

“Il tempo è galantuomo e i prossimi mesi dimostreranno che la Buona Scuola non era il mostro paventato. Il 97% dei docenti ha accettato il ruolo che gli è stato proposto. Migliaia di precari hanno adesso un lavoro stabile”.  

 

Non ci risulta. Il dato allarmante è che in realtà 7 precari su 10 hanno di fatto congelato la nomina in ruolo e hanno optato per una supplenza vicino casa.

 

In sostanza hanno accettato la cattedra, ma a partire dal 2016.

 

Questo fa sì che i precari rimangano tali e che la quantità di supplenti aumenti in maniera esorbitante. Infatti chi resta vicino a casa congelando la nomina in ruolo, non solo alimenta il mercato delle supplenze, ma lascia la cattedra di ruolo in mano ad altri supplenti.

 

Il tutto a discapito dell’insegnamento.

 Renzi lavagna scuola

Il governo è attento a diffondere numeri di cui i media si cibano senza prestare attenzione ai contenuti.

 

Ad esempio: il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha dichiarato che quest’anno ci sono state circa 7000 assunzioni per posti di ruolo.

 

In realtà, togliendo le cattedre già assegnate prima dell’entrata in vigore della riforma, le nuove stabilizzazioni sono circa un migliaio. Pochine soprattutto in relazione alla propaganda trionfalistica del governo. Non solo.

 

Un recente rapporto di Save The Children, “Illuminiamo il futuro”, dimostra come circa il 45% delle scuole italiane è aperta anche in assenza delle certificazioni richieste per agibilità e abitabilità. Circa il 55% delle strutture non è a norma e non rispetta la normativa anti-incendio. E ancora: il 32% degli edifici non osserva le norme anti sismiche. I sindacati promettono battaglia.

 

L’Anief  (Associazione Sindacale Professionale), tra le altre cose, ha scoperto un errore marchiano nell’algoritmo utilizzato per il conteggio delle cattedre da assegnare: ha assegnato al ruolo per le superiori docenti specializzati sul sostegno delle medie. Nomine errate, che i contratti non consentono di accettare. Le vittime rischiano di rimanere tagliate fuori.

 

Dunque, la Buona Scuola a settembre è già bocciata.

 

Lo abbiamo scritto in questi mesi che non era la strada da percorrere per migliorare le qualità ed il funzionamento dell’insegnamento in Italia.  Su una cosa siamo d’accordo con Renzi: la Buona Scuola non è il mostro che si era paventato.

 

 

E’ peggio.

Danilo Stancato

Twitter: @DaniloStancato